lunedì 9 luglio 2007

La Nina, la Pinta e la Santa Maria

Il 3 Agosto 1492, dal porto di Palos de la Frontera, tre caravelle presero il largo alla volta delle Indie, anche se poi trovarono l'America. L'8 di luglio del 2007, tre imbarcazioni di tutt'altra natura si contendono la rotta verso il mondiale di formula Uno.

Partiamo dalla Pinta, in pregiato pino finlandese, il cui nome è in onore dell'unità di misura tradizionalmente usata dal suo capitano per i brindisi a base di vodka. Si dice che in occasione della vittoria di ieri, Sir Finnicello Rikkionen abbia inaugurato la Pinta quadrata per dare la giusta dimensione all'innaffiatura di gola di fine giornata.

La Nina, imbarcazione leggera, dallo scafo interamente realizzato con la tipica varietà asturiana della Quercia Astronsa, imbarcazione leggera come se dovesse fare uno stint veloce e fermarsi ai box alle Azzorre.

La Santa Maria, modernissima e giovanissima imbarcazione interamente in fibra di carbonio, capitanata da un robottino che al confronto quel bucaniere di Michele il Calzolaio sembra il bambinello pieno di sentimenti di A.I., capace di prestazioni regolari in qualunque condizione di mare.

Ci sarebbe anche una piccola barchetta raramente citata dai libri di storia: la Massa, stazza scialuppa, in noce brasiliano tarlato, che più di ogni altra cosa ha il terribile difetto di dimenticare sempre qualcosa sul molo e partire dopo che gli altri hanno già circumnavigato il globo.

L'ammiraglio Cristoforo Colomblestone, incaricato da sua altezza reale la principella Isabella di Aragonosley, ha un bel da fare a dettare la rotta per questa malassortita flotta di caravelle. Anche e perché le previsioni indicano bufere, tempeste e persino qualche uragano. E pensare che tutto è partito da una soffiata.

L'aria che si respira (sarà anche che chi ha fatto la soffiata fa colazione con l'aglio) è un comunque pesante. E soprattutto strana. Non so voi, ma nelle dichiarazioni del dopogara, le uniche in italiano che valesse la pena di ascoltare, ho letto, tra le righe, qualcosa di sorprendente: Astronso gliel'ha già data su, e piuttosto che vedere il suo compagno di squadra con il numero 1, farà di tutto per far vincere il mondiale al biondino di casa a Maranello. E anche se la cosa in sé non mi sorprende, sentirglielo dire in maniera più o meno velata è quantomeno inconsueto.

Per quanto riguarda la gara, qualcosa lo si intuisce tra una stronzata e l'altra, qualcosa di più l'avrete capito seguendo la corsa, per tutto il resto vi rimando ai professionisti.

Io intanto mi prendo sue settimane sabbatiche, in attesa del gran premio di Germania.

Stay tuned.

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