giovedì 25 giugno 2009

Viva la FOTA, che dio la ...

Seduto in religioso silenzio all'ombra di un salice piangente sulla riva del fiume, ho atteso a lungo di veder passare qualche cadavere. Dico io, ma 'sti di cinesi non si potevano inventare un proverbio migliore? Diciamocelo, per noi sportivi da telecomando non è proprio il posto migliore dove mettersi ad aspettare. Perché già di suo stare sulla riva di un fiume comporta tutto un problema d'umidità che neanche il tasciugodelonghi. E poi, le zanzare grosse come elicotteri che fanno zzzzz sulle note della Cavalcata delle Valchirie...

L'attesa dunque. Aspettando di vedere sangue a fiotti e cadaveri marcescenti apparire sul pelo dell'acqua. Attesa lunga ma non vana. Certo, ci siamo illusi in molti momenti che il cadavere fosse in arrivo. L'acqua si colorava di rosso, ma altro non era che l'armatura dei cavalieri (rampanti, of course) Pippe e Rikkionen, che lenta lenta, proprio come in pista, fluiva verso il mare mentre i due allegramente si ubriacavano nell'area pic-nic poco più a monte.

Il brutto di dover stare sulla riva del fiume ad aspettare è che non ti puoi distrarre. La corrente porta a valle velocemente tutto quello che incontra, e tu devi stare lì, con gli occhi aperti, pronto a cogliere il cadavere che ti interessa. Che non necessariamente è quello del tuo nemico, perché se è difficile avere dei veri amici, figuriamoci avere dei nemici.

Ma è un sacrificio che è valso la pena di affrontare. Finalmente è passato il corpo, in avanzato stato di decomposizione, ma ancora elegante con la croce della prima comunione appuntata sulla giacca (o è una svastica?... boh). Her majesty Ecclest 1 è definitivamente storia passata. Esultiamo dunque. Gaudeamo.

Oppure no. Se devo essere franco non sono sicuro che sia giunto il momento di festeggiare. O che la dipartita di sua maestà sia una buona ragione per farlo. Ma non mi chiamo Franco, e quindi per il momento mi accontento che la querelle infinita sul prossimo mondiale sia terminata.

Adesso possiamo, dobbiamo concentrarci solo sulle corse. Cosa che, per inciso, dovrebbero fare in modo un pochino più concreto anche nella bassa modenese. Ma questa è un altra storia.

A proposito, il titolo non c'entra niente lo so. Ma quando l'ho scritto ancora non sapevo che piega avrebbe preso questo post. E adesso sono troppppppo staaaannnncccoooo per cambiarlo.

Stay tuned