lunedì 23 ottobre 2006

The day after

Ho riflettuto a lungo su cosa sarebbe stato opportuno scrivere nel day after. Il giorno dopo. I professionisti del settore si affannano a scrivere lunghi epitaffi e a incensare l'ultima gloriosa corsa del tdm. Nella quale è arrivato quarto. Sob. Quindi, parafrasando un noto filosofo contemporaneo, di che cazzo stiamo parlando?

Stiamo parlando di un mondiale che, secondo le scontate previsioni della vigilia (troppo facile), è finito meritatamente in Spagna (piloti) e in Francia (costruttori). Meritatamente perché, a dispetto di quello che possano scrivere i professionisti della penna, la Ferrari ha lasciato a piedi il tdm proprio sul più bello con due dicansi due guasti importanti nelle ultime due corse. La competitività, le prestazioni, la vittoria schiacciante di Massa nella corsa di ieri a poco valgono. Non mi convince Colaianni quando dice che la macchina era performante e che se mia nonna avesse le ruote sarebbe una cariola. Il punto è che a Maranello hanno perso l'affidabilità nel momento meno opportuno del mondiale, e soprattutto nel momento meno opportuno della carriera del calzolaio di Kerpen. Il quale, quando annunciò il ritiro a Monza, in cuor suo pensava di poter lottare per il mondiale e forse forse era piuttosto sicuro di poterlo vincere. Se avesse anche solo ipotizzato questo finale, credo che avrebbe deciso diversamente. Ma per coerenza, per il momento, se ne andrà a godersi la dorata pensione di chi, senza fare una beata Valeria dalla mattina alla sera, porta a casa una trentina di milioni di euro dagli sponsor. Pas mal.

Stiamo parlando di un pilota che, non avendo nulla da perdere (mondiale praticamente impossibile da vincere, corsa compromessa da quanto accaduto nell'ultima sessione delle qualifiche) ha giocato a fare il Rocky Balboa della situazione. Le ha prese ma le ha anche suonate, è arrivato alla quindicesima ripresa gonfio come una zampogna, e ha perso ai punti. Poi, si può imprecare alla sfortuna (che ci vede benissimo, a differenza della fortuna e del Fisiko nostrano), si può dire quello che si vuole, ma tant'è. Se le cose fossero state diverse, il neo-ex pilota di formula uno non avrebbe fatto la corsa che ha fatto. E astronso neanche. Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte, figuriamoci se si vince qualcosa.

Letta con un'altra ottica, dobbiamo iniziare a pensare che Sciummy abbia una vita segreta piena di nefandezze. Tipo non ricicla correttamente la spazzatura e butta via la plastica insieme alla carta. Oppure ruba le fidanzate agli amici. Sta di fatto che se c'è un Dio questi ha deciso di punirlo. E questo vorrà pur dire qualcosa. Qualcuno sostiene (e sono in tanti) che quello che è capitato al tedesco in queste ultime gare sia il risultato della sua arroganza e antisportività lucidamente centellinate nel corso della carriera. Io sono convinto che stiano tutti esagerando. E che si stiano tutti dimenticando troppo in fretta di quanto il tedesco abbia dovuto sopportare prima di diventare il campionissimo pigliatutto del ventunesimo secolo. Gli altri, in compenso, hanno dovuto sopportare solo il fatto che fosse un vincente. Con tutto ciò che compete.

Per il 2006 i giochi sono ormai conclusi. Sarebbe il momento di tirare le somme, ma la mia calcolatrice ha le batterie scariche e non ne vuole sapere. Il mondiale, nella sua essenza, è stato a tratti divertente, ma spesso no. I sorpassi, quelli veri, si sono visti, ma quelli che contano sono stati quasi sempre frutto di strategie ai box. Gli incidenti ci sono stati, ma quasi sempre hanno coinvolto qualche povero sfigato nelle retrovie con macchine che a malapena hanno quattro ruote. Le polemiche ed i veleni non sono mancati, e neanche le migliori anti-tossine presenti sul mercato ci risparmieranno dai veleni che arriveranno.

La formula uno del 2007 sarà diversa. Non ci sarà Sciummy, e con lui spero di non vedere più il giovane Macherino. Putroppo non ci sarà neanche Imola, e questo mi deprime un po'. Astronso andrà alla McLadren, che non ne combina una giusta da chissà quanto tempo. La Ferrari ricomincia da Felipe Chico Massa e da Rikkionen. La Renault da Ndovalainen, che sembra si sia già perso nella pit-lane. Peccato che si tenga quella pippa di un romanaccio. Tutti gli altri, boh?
Avremo nuove regole (e trovo strano che non abbiano chiamato Guido Rossi a commissario straordinario della Formula Uno con lo scopo di scriverle, queste nuove regole, dopo l'egregio lavoro di riscrittura svolto in FIGC). E noi, ancora una volta, e forse ancora di più, ci attaccheremo agli schermi e penderemo dalle voci irritanti del trio Mazzoni-Piola-Capelli. E sentiremo i commenti pungenti di Terruzzi, i servizi dai box di Giovannelli e Stella Bruno, le demenzialità enfatizzate di De Adamich a Grand Prix. E ci dimenticheremo in fretta di chi pilotava la Rossa fino a ieri. E ogni tanto lo rimpiangeremo un po'. Ma solo un pochino. Oppure incominceremo a fare una sana pennichella post-prandiale tutte le domeniche dalle 14 alle 16. Salvo gran premi fuori continente (e sono e saranno sempre di più). Ma quel giorno saremo a Gardaland, in riva al mare o a fare un escursione in montagna.

Oggi è solo il giorno dopo. Il fallout deve ancora incominciare. Abbiamo ancora impressa nella retina la deflagrazione che ha spazzato il mondo della formula uno da uno dei suoi personaggi più ingombranti. Avremo modo e tempo di somatizzare la cosa e abituarci al nuovo che avanza. E al limite lo metteremo in frigo per mangiarcelo domani.

Stay tuned

martedì 17 ottobre 2006

L'area di servizio Bisenzio Est non eroga(va) GPL

Ah, per quanto tempo ho sentito in tutti i notiziari del traffico (ed in particolare quello del tg5 in pillole del mattino) che l'area di servizio Bisenzio Est non eroga GPL. E chissenefrega, aggiungevo sempre io, con tono più o meno sfumati... Eppure questa frase continuava a rimbalzarmi tra le sinapsi, tanto che trionfalmente annunciai che se mai avessi scritto un libro questo si sarebbe intitolato proprio come questo articolo. Il problema è che non ho ancora scritto un libro. E che il libro (non scritto) che tengo nel cassetto si chiamerà 4810slm.

E a quanto pare, non sono l'unico (ma non siamo neanche tantissimi) ad essermi sottoposto al lavaggio del cervello di questo messaggio subliminale. Per esempio, si veda qui:
http://groups.google.com/group/it.diritto/msg/be759a5aaa1ed928?hl=it&

Perché, dunque, a distanza di così tanto tempo, torno su un tema così scottante. Beh, ieri, di ritorno da una trasferta di lavoro in quel di Grosseto, ho svuotato la mia vescica proprio a Bisenzio Est. E ho visto con i miei occhi. E ve lo posso dire con certezza. L'area di servizio Bisenzio Est non erogava GPL. Adesso sì.

Forse è giunta l'ora di mettermi a scrivere il libro. O magari solo un racconto breve da mettere in appendice al libro nel cassetto. Vedremo...

Stay tuned

lunedì 9 ottobre 2006

Cogito, ergo sum

Povero Cartesio, al secolo monsieur René Descartes, per cosa gli tocca essere citato. Penso, dunque sono. Cosa sono? Dipende da chi pensa. Il sillogismo cartesiano, a differenza del prodotto cartesiano, è un sistema non deterministico. A volte, anche a senza cambiare né fattori né ordine degli stessi, il risultato cambia eccome. A volte semplicemente, il risultato è una costante definita nello spazio (cartesiano).

Penso, dunque sono. Ma se oltre a pensare dico o scrivo qualcosa, la definizione di cosa sono assume un aspetto ben definito. Dare corso al proprio pensiero senza contare fino a dieci, si sa, è pericoloso. Ah, quegli strani circuiti che collegano le emozioni alla bocca senza passare dal cervello. Ammesso che uno ce l'abbia, un cervello. Qualcosa che abbia almeno due neuroni, via.

Penso, dunque sono: un astronso! In realtà l'unico problema del povero campione del mondo in carica (e con quasi certezza neo campione del mondo) è che fa ben poco per cercare di accattivarsi le simpatie dei tifosi. E d'altra parte nessuno glielo chiede. Nessuno chiede ad un campione di essere anche simpatico. Prova ne sia che per anni ho dato al ritirando calzolaio di kerpen il nomignolo di tdm (che per chi se lo fosse dimenticato sta per tedesco di merda) giusto per dire che non è che mi sia mai stato molto simpatico. Ma col tempo è migliorato, e l'umanità e la sportività con le quali ha accettato una sconfitta immeritata e sfortunata come quella di ieri ne fanno finalmente un campione a tutto tondo. Uno che sa accettare la sconfitta prima ancora di gioire per la vittoria (il suo saltino da "fai il saltino matteo" di Salviana memoria non l'ho mai trovato particolarmente naturale).

Penso, dunque sono. Uno smemorato. Perché a pensarci bene e a ricordare le cose per come sono, c'è un più di un dato che accomuna i due. Hanno vinto il primo mondiale (e forse anche il secondo) su una macchina prevalentemente giallo-blu. Hanno irriso (non solo metaforicamente) campioni che avevano fatto breccia nel cuore delle persone. Che dopo aver vinto hanno ricominciato la loro sfida in altri e sconosciuti lidi. Ma soprattutto, hanno vinto sotto l'egida del gran puttaniere della Costa Smeralda. Uno che trasuda simpatia da tutti i pori. Il Darth Vader della formula uno. O meglio, il Dark Water (e per chi sa cosa si intende in gergo idraulico per acque nere, ho detto tutto). Uno che di fronte alla sfortuna altrui scomoda il Signore e la giustizia divina (cosa che a fatica accettavo da Ayrton, la cui spiritualità e religiosità era almeno un dato di fatto assodato). Uno che quando perde è colpa degli altri, e quando vince è merito suo e, quandanche fosse demerito altrui, non è nientaltro che una riparazione a chissà quali torti subiti.

Penso, dunque sono. Un possibilista. Perché se fino a domenica mattina ore 6:59 si poteva sempre pensare che la sorte potesse regalare il mondiale a Sciummy con un improbabile 10-0 (e per la legge del contrappasso è successo il contrario), non tutto è matematicamente deciso. Molto improbabile, vero. Ma come Sir Arthur Conan Doyle fece dire a Sherlock Holmes, tolto l'impossibile, tutto quello che rimane, ancorché improbabile, è la verità. E allora ne parleremo tra due settimane.

Penso, dunque sono. Uno che alla fine dei conti, pensa che anche questo mondiale, nonostante tutto, non sia stato poi così spettacolare, anche se qualche segnale di progresso si è visto. Ma roba da ridere.

Penso, dunque sono. Uno che nonostante qualche piccola e mal riposta speranza da tifoso, pensa già alla prossima stagione. Uno che crede che il prossimo mondiale sarà più incerto, ma anche più povero. E probabilmente meno spettacolare.

Per quanto riguarda la gara, beh, compratevi un quotidiano o fatevi un giro sulla rete. Che nonostante non siano entità pensanti, esistono pure loro.

Stay tuned.

venerdì 6 ottobre 2006

Signore e signori, è il comandante che vi parla

L'aeromobile F1-2006 della Bernie&Max Airlines sta iniziando il suo sentiero di discesa all'aeroporto. Allacciatevi le cinture e ripiegate i tavolini. La temperatura prevista all'arrivo è molto calda nonostante la pioggia. Vi invitiamo a rimanere seduti (e calmi) fino a quando l'aeromobile non si sarà fermato. Nel ringraziarvi per aver scelto la Bernie&Max Airlines, vi auguriamo una buona permanenza.

Chiuse virgolette, punto a capo.

Il mondiale 2006 si avvicina al traguardo finale. Il checkpoint Suzuka (che dal prossimo anno sarà rimpiazzato dal Circuito di Fuji) segna una tappa importante per questo finale di volo. La pista è ormai a pochi chilometri. La sagoma del terminal diventa pian piano più nitida. Eppure, con gran patimento per i viaggiatori, ancora non sappiamo come andrà a finire. Bello così. Sperando che non ci siano troppe turbolenze, vuoti d'aria, o fulmini in agguato. Anche se il tempo non promette nulla di buono. Alternanza di pioggia e asciutto. Il che promette anche risultati non propriamente prevedibili. Forse potrebbe anche essere divertente, gommisti permettendo.

Per il momento, in condizioni di non piove ma la pista è asciutta, questi sono gli inutili risultati delle libere di stamattina:
 P. No  Driver       Team - Engine   Tyres    Times      Ave/Gaps
1. 2 FISICHELLA Renault M 1'34"337 221.601 Km/h
2. 6 MASSA Ferrari B 1'34"408 + 0'00"071
3. 5 M.SCHUMACHER Ferrari B 1'34"565 + 0'00"228
4. 1 ALONSO Renault M 1'34"863 + 0'00"526
5. 36 DAVIDSON Honda M 1'34"906 + 0'00"569
6. 38 VETTEL BMW Sauber M 1'34"912 + 0'00"575
7. 12 BUTTON Honda M 1'35"002 + 0'00"665
8. 4 DE LA ROSA McLaren Mercedes M 1'35"064 + 0'00"727
9. 8 TRULLI Toyota B 1'35"343 + 0'01"006
10. 3 RAIKKONEN McLaren Mercedes M 1'35"367 + 0'01"030
11. 7 R.SCHUMACHER Toyota B 1'35"375 + 0'01"038
12. 37 AMMERMULLER RedBull Ferrari M 1'35"433 + 0'01"096
13. 11 BARRICHELLO Honda M 1'35"528 + 0'01"191
14. 9 WEBBER Williams Cosworth B 1'35"866 + 0'01"529
15. 10 ROSBERG Williams Cosworth B 1'36"176 + 0'01"839
16. 19 ALBERS Midland Toyota B 1'36"180 + 0'01"843
17. 35 WURZ Williams Cosworth B 1'36"234 + 0'01"897
18. 17 KUBICA BMW Sauber M 1'36"299 + 0'01"962
19. 41 MONTAGNY S. Aguri F1 Honda B 1'37"354 + 0'03"017
20. 20 LIUZZI Toro Rosso Cosw. M 1'37"441 + 0'03"104
21. 21 SPEED Toro Rosso Cosw. M 1'37"501 + 0'03"164
22. 14 COULTHARD RedBull Ferrari M 1'37"596 + 0'03"259
23. 18 MONTEIRO Midland Toyota B 1'37"702 + 0'03"365
24. 40 JANI Toro Rosso Cosw. M 1'37"741 + 0'03"404
25. 15 DOORNBOS RedBull Ferrari M 1'37"788 + 0'03"451
26. 22 SATO S. Aguri F1 Honda B 1'38"533 + 0'04"196
27. 16 HEIDFELD BMW Sauber M 1'38"779 + 0'04"442
28. 23 YAMAMOTO S. Aguri F1 Honda B 1'38"955 + 0'04"618
29. 39 SUTIL Midland Toyota B 1'43"914 + 0'09"577
Tra i tanti sconosciuti in lista, noto con stupore il nome del Fisiko in cima alla lista. Poi mi ricordo che tanto questi tempi non contano un cazzo. E tutto rientra nella normalità.

Nel ricordarvi che per godere dello spettacolo del weekend è necessario puntare la sveglia, vi do appuntamento alla settimana prossima. Quando potremo discutere più serenamente di quanto successo nel weekend giapponese. Nel frattempo, le nostre assistenti di volo passeranno ad offrirvi alcuni dei prodotti della linea Bernie&Max Duty Free Shop.

Stay tuned.

lunedì 2 ottobre 2006

Va dove ti portano gli organi

In principio era va dove ti porta il cuore, ma ieri il tdm si è fatto trascinare da fegato, cervello, stomaco e anche un po' di culo. Anche se tecnicamente sono gli organi ad andare dove li portiamo noi e non il viceversa, la gara di Shangai si può spiegare più o meno così.

Fegato, e spettacolo, nei due sorpassi ai danni delle Renault, una volta tanto sorpassi in pista e non nella corsia box. Forse, per quanto resi particolari dalle condizioni climatiche, tra le migliori cose viste dal pluricampione del mondo in tanti anni di onorata carriera in Formula uno.

Stomaco, per non aver mai perso la fiducia e la tranquillità nonostante tutto sembrasse remare contro in questo ex-maledetto gran premio cinese. Roba che qualcun'altro avrebbe riversato bile e succhi gastrici nella tazza del cesso per diverse ore. Roba da ingastrimento collettivo.

Culo, perché senza quell'intoppo ai box (almeno 11 i secondi persi da Astronso per via di quella posteriore destra che non ne voleva sapere di avvitarsi) il finale di gara avrebbe potuto essere diverso. Culo due volte, perché se la pioggia fosse arrivata qualche minuto prima probabilmente, nonostante il pasticcio ai box, il finale sarebbe stato molto diverso.

Ironia del destino, là dove si compie il miracolo (ma sotto la pioggia succede quasi sempre) di una corsa imprevedibile e spettacolare, il sottoscritto si prende un'abbiocco colossale, e pur essendo già sveglio da ben prima del via, ignora la corsa e si sorbisce di gusto una sequenza di cartoni animati in compagnia della figlia. Si vede che era destino. O forse il mio karma mi stava impedendo di vedere una pippa come Fisiko salire sul podio e parlare nella conferenza dopo-corsa.

Tant'è. A questo punto mancano due gare alla fine del mondiale. Giappone e Brasile. Una all'alba e una all'ora di cena. Almeno per noi che viviamo nello stivale del vecchio continente. E i due contendenti sono appaiati in cima alla classifica. Pari punti (anche se non propriamente pari dal punto di vista di chance di vittoria). Per il tedesco esiste una remota possibilità di chiudere il mondiale in Giappone (se vince e lo spagnolo inanella un bellissimo zero). Per entrambi l'obbligo morale di tenere vivo il mondiale fino all'ultima curva. E comunque vada, vincerà un antipatico.

Ne riparliamo tra una settimana, dopo il gp di Suzuka. Magari augurandoci che la pioggia porti, ancora una volta, i suoi benefici effetti catartici e taumaturgici su questo malato mondo della formula uno. O forse no. Da simpatizzante ferrarista (leggi, tifoso sfegatato) temo le prestazioni delle gomme del ponte di pietra.

Stay tuned.

venerdì 22 settembre 2006

Orgoglio per un amico

Oggi sono orgoglioso. Non per qualcosa che ho fatto. Né per qualcosa che ho detto. Semplicemente per qualcosa che ho letto. E che mi riguarda solo marginalmente, almeno da un punto di vista diretto.

Ho letto Il Mondo, pagina 34. E prima di leggere ho visto. Una foto, un fotomontaggio. Che accosta uno degli uomini più potenti del mondo a uno dei miei più cari amici. E indipendentemente dalla foto, il mio personalissimo mito.

Il potente si chiama Vladimir, e di mestiere fa il capo di stato in Russia. Alle sue spalle, in piedi davanti ad una tavola imbandita, la persona che ogni tanto mi piacerebbe essere: Mirko. Dal nulla di via Sant'Anselmo ad Aosta, a cuoco del premier russo. Oggi come sempre mi sento molto orgoglioso di averti come amico.

Stay tuned.

martedì 19 settembre 2006

Baggianate

Stamattina ho letto alcuni quotidiani di ieri. La cosa non vi dovrà stupire, in quanto spesso, per ragioni di tempo o di voglia, i giornali che compro al mattino rimangono sul sedile della macchina fino a quando non sono arrivato a casa e il momento buono per leggerli diventa la colazione del giorno dopo. Anche se le notizie non sono freschissime, ci sono sempre spunti interessanti dai quali cogliere l'essenza dell'inutilità della carta stampata (ma se è per questo, non sono esenti da colpa neanche le informazioni che viaggiano in modulazione di frequenza).

Prendo spunto dalle classiche 2 colonne di Mura nelle pagine dello sport di La Repubblica. Leggo, proprio all'inizio della seconda colonna, che anche quest'anno gli arbitri sbagliano. Ma va? Ma tu pensa... non l'avrei mai detto. Il corollario di Mura mi lascia invece piuttosto interdetto. Perché, cito testualmente (o quasi), gli arbitri sbagliano perché distratti, impreparati o semplicemente perché sono uomini. E non perché pilotati.

Ora, a parte il lavaggio del cervello mediatico di questi ultimi mesi su calciopoli (e qui si potrebbe disquisire su questo neologismo che trovo lessicalmente errato, così come trovo errato il più terra terra Moggiopoli e per dirla tutta anche il mio Briatoropoli) e dintorni, il signor Mura dimentica che ci sono stati 2 dicansi due sentenze della giustizia sportiva che hanno candidamente ammesso che gli arbitri non sono stati pilotati. Quindi delle due l'una: o Mura ne sa di più di quanto ne sapessero i magistrati sportivi, oppure scrive delle baggianate.

Io propendo per la seconda, visto che negli anni di baggianate vergate con l'inchiostro o enunciate in un TG ne ho lette, viste e sentite di tutti i tipi. Giusto una settimana fa, ad esempio, a proposito del ritiro di Sciummy (prometto che prima o poi scriverò qualcosa anche su questo, magari tra un paio di anni quando annuncerà il suo ritorno alle corse): secondo lo stesso quotidiano per cui scrive Mura, il tdm è alto 176 e pesa 63 kg. Secondo il Corriere della sera è alto 174 e pesa 74 kg. Ora, lasciando da parte i 2 cm di differenza, ci sono 11 kg che mi incuriosiscono. Premesso che l'antropometria del campione tedesco desta in me più o meno lo stesso interesse del numero di piume che avvolgono una gallina (e che, comunque, l'unico fatto metrico che interessa è che sicuramente ce l'ha piccolo), chi scrive la verità? Chi si inventa delle cazzate clamorose?

Piccoli esempi. Piccoli appunti di ordinarie baggianate. E non ho voglia di entrare nel merito di fatti ben più importanti. Troppo spesso mi rendo conto delle emerite stronzate che penne emerite ed erudite scrivono sui pochi argomenti che conosco. Mi tremano le gambe (e non solo) al pensiero di cosa cazzo ci raccontano su tutto quello che per formazione, opportunità o chissà cosa sono ammantate in un velo di beata ignoranza.

A proposito: non prendetemi troppo sul serio. Alla fine, anche queste sono solo baggianate. Può anche essere che tutto quello che ho scritto oggi sia falso come una banconota da 3 euro. Alla fine della fiera dell'est, le baggianate, come il mitico Altafini insegna, non sono nientaltro che i numeri da campione del divin Codino. Ma di calcio parlo poco: per lo più i miei due neuroni si occupano di Formula Uno. Forse...

Stay tuned

lunedì 18 settembre 2006

Quattro mesi di immobilismo

Sono passati quasi quattro mesi dall'ultima volta che ho aggiornato il mio blog. Roba da ridere. Roba che nel frattempo non è successo praticamente niente. O forse è successo di tutto di più.

Poco importa. Le notizie vanno date e commentate quando ancora grondano di sangue e di sudore. I commenti alle notizie anche. Le sciocchezze che scrivo in questo blog non possono esimersi dal rispettare l'aurea regola del just-in-time. O, per dirla all'IBM, dell'on-demand. E a dirla tutta, è un po' questo che è mancato. L'on-demand. O meglio ancora, la demand tout-court.

Premesso che in questi ultimi mesi sono stato in tutt'altre faccende affacendato e che anche la formula uno è passata abbastanza in subordine da farmi mancare la visione in diretta del gran premio di Monza, quattro mesi senza scrivere nulla sono un bel po' di tempo. E in questi quattro mesi, a parte qualche depravato che cercando siti che parlano di tette è finito sulle tette dei canguri, praticamente nessuno si è preoccupato di come evolveva questo piccolo spazio sul web. Da un lato questo dimostra che i titoli maliziosi aiutano il ranking, dall'altro dimostra che per quanto possa ritenere più o meno divertente scrivere sul web, devo giustamente dargli la dimensione che merita: è qualcosa che faccio più per me che per chi mi legge. Ed è pertanto sacrosanto che, come ogni anno, possa prendermi 4 mesi sabbatici in cui non ho niente da dire e quindi taccio.

Per dirla tutta, anche oggi non ho niente di particolare da dire. Ok, sto scrivendo, ma è giusto per dare una scrollatina a questo blog. E a dire il vero, in questi quattro mesi di occasioni per scrivere ne avrei avute in quantità non banale: calciopoli, l'Italia Campione del Mondo di calcio, il ritiro del tdm (e non è detto che non scappi qualcosa ad hoc) e tante altre cose di politica, costume, sport, tecnologia, etc. E invece, i miei maledetti due neuroni non hanno trovato meglio da fare che sedersi in poltrona e godersi lo spettacolo sullo schermo piatto. A volume basso basso, tanto per essere sicuri di non disturbare troppo.

Se la strada verso l'infero è lastricata di buone intenzioni, vedo già il mio bel selciatino stendersi davanti ai miei occhi e in fondo in fondo un chiaro bagliore di fiamme sataniche. I miei due neuroni giurano e spergiurano che scriveranno di più, che saranno più puntuali, e pungenti, se possibile. Io ci credo poco. Ma solo i posteri potranno scrivere l'ardua sentenza.

Stay tuned.

lunedì 29 maggio 2006

Briatoropoli

Di questo weekend mi rimangono due cose. La prima è che i commentatori Rai portano sfiga. Abbiamo più volte enunciato, magari non in queste lande, le doti menagramiche dei vari Gobbo, De Chiesa, Focolari, Bragagna e un pochino anche di Pizzul. Il magnifico trio non ha fatto in tempo a dire che stranamente per un Montecarlo c'erano ancora tutte le vetture in gara che uno dopo l'altro i protagonisti hanno mandato in fumo gara, podio e soprattutto motore con un escalation di ritiri che per un po' ho sperato colpissero anche Astronso. E invece no. Ci è toccato vederlo vincere ancora. Mai come questa volta, immeritatamente.

Perché la sua vettura era inferiore. Inferiore alla fragile McLaren di Rikkionen, probabilmente inferiore anche alla Ferrari del tdm. Che per chi non se lo ricordasse, significa tedesco di m...

Ora, non è mia intenzione riaprire la ferita su quello che è successo nelle qualifiche del sabato. Io ho la mia opinione e me la tengo stretta. Innocente. Ma so come vanno queste cose. Per me non era rigore neanche il contatto Iuliano-Ronaldo, figuriamoci un po'. Lo so, sono un po' di parte. Prevenuto. Ma tutti quelli che dicono che il contatto Iuliano-Ronaldo fosse rigore, sono un po' prevenuti nei confronti della Juve, contro la quale guai a fischiare un rigore. E tutti quelli che pensano che il calzolaio l'abbia fatta a posta sono prevenuti nei confronti di uno che in effetti è antipatico come una puzzetta in ascensore e non è proprio una verginella in termini di scorrettezze. Anche se: l'ultima, vera, scorrettezza risale al 1997. Mentre l'ultimo errore da pivello (ma l'ho difeso anche in quella occasione) risale al gp d'Australia della stagione in corso.

Personalmente, da uomo parziale, fazioso e scarsamente obiettivo quale sono, voglio condividere con voi la mia opinione. Anzi due, facciamo tre:
- primo, se avesse voluto farlo apposta avrebbe fatto quei dieci centimetri in più che lo avrebbero sbattuto contro il guard rail e rotto l'alettone; pochi avrebbero avuto da obiettare (e vorrei ricordare che in quella curva che tutti dicono essere una cazzata si sono andati a spiattellare nientepopodimeno che Senna e Prost, per citare due mezze seghe del volante)
- secondo: il ritmo di gara delle Renault era talmente inferiore a quello degli avversari che una Ferrari in prima fila avrebbe fatto male nel valzer dei pit-stop indipendentemente dalla pole; anche perché, con quel signor sistema di partenza che vantano i francesi, primo o secondo che fosse, Astronso sarebbe quasi sicuramente arrivato alla prima curva davanti a tutti.
-terzo: la sanzione ha comunque escluso di fatto il tedesco dai posti di vertice della classifica. Anche in caso di disastro dello spagnolo, che qui non era mai andato sul podio, si garantiva comunque un margine per la corsa mondiale.

Se poi vogliamo fare i maliziosi, qualcuno potrebbe commentare il mega party organizzato dal puttaniere della costa smeralda sul suo megayacht a 4 piani in onore della moglie di Ecclestone. Ma non vorremo mica pensare che un miliardario come Bernie si faccia "corrompere" con così poco, vero?

Per il resto, paradossalmente a Montecarlo (e non in Spagna, né sul Nurburgring) si sono visti alcuni sorpassi. Alcuni del tipo, prego, c'era prima lei. Altri un po' più furbini. Come due dei sorpassi che hanno visto per protagonista Fisiko. Il primo, sfruttando le bandiere blu sventolate a chi stava davanti a lui (e forse a lui stesso, al momento praticamente doppiato) per il sopraggiungere di Alonso. Il secondo quando in una staccata esagerata ha costretto il povero Highlander, qui nella versione Supereroe, a farsi da parte pur di non rovinare una gara che alla fine lo vedrà sul podio.

Già, il podio. Proprio il podio dimostra che questa gara l'ha vinta chi non meritava. Dopo l'asturiano, troviamo il fijo di Montroya e l'highlander. E quarto, il gaio zerbino. Proprio davanti al suo ex scudiero. Nei primi quattro posti quattro macchine con tempi sul giro lontani dai migliori giri di Rikkionen e di Schummy. Ma, dicono, Montecarlo è bella anche per questo (ed in effetti solo a Montecarlo potevano vincere piloti come Trullallero).

Per il resto, preferisco astenermi. Soprattutto sul sostituto dello zerbino. Ma anche sulla tuta del tdm. Insomma, ho parlato, anzi scritto, anche troppo. Ci si vede tra due settimane sulla pietra d'argento. Silverstone. Anche se ormai è già stato scritto con l'indelebile giallo-blu.

Stay tuned

venerdì 19 maggio 2006

Il telefonino non fa male

e altre storie di esperimenti scentifici. Come quelli a cui si è sottoposta la cavia Luciano. Che per ben un anno ha usato non uno, non due, ma ben 9 telefonini producendosi in un giro di circa 100mila telefonate. Con una media di 416 al giorno, recita La Repubblica.

Gli interessanti risultati di questo esperimento scientifico sono che il telefonino non danneggia la salute. Oddio, qualche effetto collaterale ce l'ha. Alcuni dei soggetti con i quali la cavia ha interloquito hanno manifestato un innalzamento del telefondrone, temibile sostanza elencata nella lista nera del doping emessa dal CIO. In alcuni casi si parla di un abbassamento della soglia di sudditanza psicologica cronica, niente che non si possa curare con un po' di Prozac. Per altri ancora, si è manifestata la rigorite acuta, curabile velocemente con un po' di propoli.

Gli interessanti risultati di questo studio scientifico occupano ormai da giorni le prime pagine dei giornali. E questo, complice alcuni impegni lavorativi, ha distolto la mia attenzione dal GP di Spagna. E giusto per rimediare alla scarsa vena poetica di lunedì scorso, vi posso dire che ha vinto astronso davanti al tdm. E che Fisiko conferma in pista quello che di lui vado dicendo da anni in mail prima e nel blog oggi.

La ragione per cui scrivo oggi è comunque un'altra. Diciamo che voglio lasciare una testimonianza scritta del Dimitri Pensiero in merito a quello che succederà ai miei amati colori bianconeri. E poi, tra qualche tempo, qualcuno dirà che siccome lo sapevo ero anch'io nel giro Moggi. E siccome questo blog lo leggono i soliti quattro gatti, sono sicuro che nessuno verrà condizionato da quello che penso (ma più probabilmente spero) succederà in un esercizio di giustizia sportiva creativa.

Nell'ordine:
- revoca dello scudetto 2004-2005 con assegnazione all'Inter
- conferma dello scudetto 2005-2006
- nessuna retrocessione
- penalizzazione di circa 30 punti da scontarsi nel campionato 2006-2007.

Un giorno o l'altro, forse, scriverò anche perché sono pronto a scommettere il mitico dollaro dei fratelli Randolph e Mortimer Duke.

Su tutto il resto, stendo un velo pietoso. Anche perché tutto quello che sta succedendo intorno a questa vicenda mi fa venire in mente "Il sangue dei vinti" di Giampaolo Pansa. Anche se questa storia forse di dovrebbe intitolare "Il sangue dei vincitori".

Stay tuned

lunedì 8 maggio 2006

Ice Age 2: il disgelo

Dalla Foresta Nera arrivano tiepidi segnali di riscaldamento globale. Riscaldamento del cuore rosso made in Maranello. Che ritrova dopo chisselericordapiù due vetture sul podio. Non si può ancora parlare di doppietta, giacché in mezzo al tdm e Chico c'è pur sempre astronso. Ma due vittorie di fila fanno ben sperare. Almeno i tifosi ferraristi. Forse, più in generale, i tifosi italiani. Perché a costo di stancare e annoiare chi legge, continuo imperterrito a sostenere che chi segue la F1 in Italia segue sostanzialmente solo ed unicamente il cavallino con buona pace dei piloti italiani. Anche se devo dire che mi manca la Minardi.

Della gara c'è poco da dire. Solita noia. Soliti pochi sorpassi. Solita vittoria costruita a tavolino con le strategie e le soste ai box. L'esito del gran premio di un Europa post-era glaciale è che il mondiale se lo giocheranno, sorprese permettendo, le due primedonne. Il vecchio e il bambino. Che non si presero per mano, ma se dovesse capitare si prenderanno a ruotate.

Del weekend, invece, si ricorderà l'elegante Fisiko, che sentendosi penalizzato dal Giacomino Villanova nel giro lanciato, si è prodotto in un diretto "sei un bastardo, questa me la paghi". Ma prima di parlare, dovrebbe riflettere sulle sue prestazioni costantemente al di sotto di quanto offre il pacchetto elettro-meccanico-gommoso della sua Renault. Che nelle sue mani sembra una Twingo del 94 e 300mila km sulle spalle. Forse l'unica è dirgli che suo figlio ha la febbre e vedere cosa succede.

Succede poco in casa McLaren. Le frecce d'argento hanno ultimano la scorta di argentil e ormai la livrea incomincia ad essere piuttosto opaca. E al di là di questioni tecniche, ci sono anche mille ragioni organizzative a spiegare la scarsa competitività del gruppo di Woking. Il Fijo di Montroya corre sapendo di essere già stato scaricato. Il finnicello Rikkionen probabilmente finirà a vestire di rosso. Ron Howard Dennis rivive in gara gli incubi da Apollo 13 e pensa che forse sia meglio la carriera da cineasta.

Meglio così. O forse peggio. Per il momento vi beccate la solita classifica dei primi 8:

1. Schumacher
2. Alonso
3. Massa
4. Rikkionen
5. Barrichello
6. Fisichella
7. Rosberg
8. Villeneuve

Tra una settimana si corre dritti dritti a Barcellona. E giusto per dire quanto sia divertente il mondiale, tra i servizi di Gran Prix il più significativo era sugli addetti ai paddock che erano pronti sin da sabato a smontare tutto per essere pronti ai box catalani in men che non si dica. E ho detto tutto. Tranne una cosa. La gara non l'ho vista. Ho preferito portare mia figlia al cinema, a vedere "Era Glaciale 2: il disgelo". E il videoregistratore, per una sfortunata serie di eventi (tipo, è andata via la corrente) non ha registrato un bel nulla di nulla. E forse è stato meglio così.

Stay tuned

venerdì 5 maggio 2006

Ei fu, siccome immobile dato il mortal sospiro

5 maggio. La data della dipartita di Napoleone. La data che i tifosi interisti vorrebbero cancellare dal calendario e quelli juventini far diventare festa della Repubblica delle Banane. La data delle due sessioni di libere in quel di Nurgburg, da qualche parte nel vecchio continente. La data delle libere del GP d'Europa.

E di immobile nella giornata di oggi c'è stato ben poco. Sicuramente non i piloti, né tantomeno le loro vetture. E' vero, stiamo sempre parlando di fuffa. Roba che se ci intercettano non finisce certo sulla prima dei quotidiani italiani come le telefonate tra big Luciano et altri.

Dopo il duello (per modo di dire) di Imolta, il tdm e astronso si incornano e si scornano nello sport del migliore di giornata, dopo che per i primi GP si era lasciato abbondante spazio ai noti carneadi, noti anche come i collaudatori del venerdì. Anche se poi il miglior tempo di giornata lo piazza Wurz con i serbatoi praticamente vuoti ed un vero e proprio assetto da qualifica.

Per la gara, la pista permette qualcosina in più in termini di sorpasso rispetto ad altri circuiti stile Polistyl. E questo potrebbe aiutare il poco spettacolo visto sin qui. Oppure, potrebbe mortificarlo nel caso in cui, una volta fatto il sorpasso, il sorpassante prende il largo e aurevoir merci.

Per il momento, vi tedio con i soliti inutili tempi delle libere.
 P. No  Driver       Team - Engine   Tyres    Times      Ave/Gaps
1. 35 WURZ Williams Cosworth B 1'32"675 199.976 Km/h
2. 1 ALONSO Renault M 1'33"579 + 0'00"904
3. 5 M.SCHUMACHER Ferrari B 1'33"619 + 0'00"944
4. 37 DOORNBOS RedBull Ferrari M 1'33"799 + 0'01"124
5. 36 DAVIDSON Honda M 1'33"870 + 0'01"195
6. 7 R.SCHUMACHER Toyota B 1'33"883 + 0'01"208
7. 12 BUTTON Honda M 1'33"920 + 0'01"245
8. 38 KUBICA BMW Sauber M 1'33"991 + 0'01"316
9. 2 FISICHELLA Renault M 1'34"030 + 0'01"355
10. 39 SUTIL Midland Toyota B 1'34"179 + 0'01"504
11. 10 ROSBERG Williams Cosworth B 1'34"215 + 0'01"540
12. 19 ALBERS Midland Toyota B 1'34"472 + 0'01"797
13. 3 RAIKKONEN McLaren Mercedes M 1'34"536 + 0'01"861
14. 6 MASSA Ferrari B 1'34"546 + 0'01"871
15. 11 BARRICHELLO Honda M 1'34"631 + 0'01"956
16. 9 WEBBER Williams Cosworth B 1'34"825 + 0'02"150
17. 4 MONTOYA McLaren Mercedes M 1'34"968 + 0'02"293
18. 15 KLIEN RedBull Ferrari M 1'35"066 + 0'02"391
19. 14 COULTHARD RedBull Ferrari M 1'35"241 + 0'02"566
20. 16 HEIDFELD BMW Sauber M 1'35"308 + 0'02"633
21. 20 LIUZZI Toro Rosso Cosw. M 1'35"406 + 0'02"731
22. 40 JANI Toro Rosso Cosw. M 1'35"479 + 0'02"804
23. 21 SPEED Toro Rosso Cosw. M 1'35"669 + 0'02"994
24. 17 VILLENEUVE BMW Sauber M 1'35"688 + 0'03"013
25. 18 MONTEIRO Midland Toyota B 1'35"902 + 0'03"227
26. 22 SATO S. Aguri F1 Honda B 1'36"255 + 0'03"580
27. 23 MONTAGNY S. Aguri F1 Honda B 1'36"665 + 0'03"990
Per il resto, ne riparliamo dopo il weekend.

Stay tuned

mercoledì 3 maggio 2006

La matita appuntita

Parlare di matite mi fa sempre tornare alla mente la mitica e dantesca "Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai nel culo una matita". Ora, non credo che la mia matita stia proprio lì. Anzi, ne sono sicuro.

In ogni caso, l'aggiornamento di oggi esce dal dorato mondo della F1 e si risposta sul libro nel cassetto. E così, pur di fronte ad una clamorosa assenza di commenti al capitolo 1, dal cassetto spunta il capitolo 2. E finisce online.

Lo trovate qui:
Capitolo 2

Stay tuned

lunedì 24 aprile 2006

The woman in red

Oggi mi sono svegliato con in testa un tema musicale. Poche note messe in fila. Tipo dudududadada trottolino amoroso. Tipo un qualsiasi coro da stadio. Tipo, perché no, Bandiera rossa. Che non ci sarebbe stata neanche male. Perché un po' di riscossina c'è stata, e magari la Bandiera Rossa (quella con lo scudetto giallo e il cavallo rampante nero nel mezzo, si intende) trionferà. O forse no. Di sicuro, in quella terra di nessuno a cavallo tra Emilia e Romagna, ha vinto una Ferrari. Che per amor di cronaca partiva dalla pole. E ovviamente era quella del calzolaio, chi altri.

Ma poi ho pensato che forse, visto che sembra entrare prorompente la primavera, era meglio rifugiarsi lontano dal politico e naufragare sul romantico. Ri-nasce così, in una calda domenica d'aprile, la signora in rosso. Elegante, procace, sensuale. Ed in effetti lo si era capito sin dal venerdì, quando all'accensione del motore, l'otto cilindri di Maranello aveva ruggito un "Serviti il tuo pasto, calzolaio". E lui, che secondo la biografia firmata da un giornalista del Resto del Carlino, sin da ragazzo ha sempre preferito i motori alle donne, non si è tirato indietro. Tipo, non sarà Kelly Le Brock, ... ma è molto meglio. Anche perché l'astinenza durava da un ann'annetto e mezzo, visto che, a parte il coitus limitatissimus di Indy 2005, la Ferrari non raggiungeva l'agognato eiaculatio podium dalla stagione 2004.

Per quelli che mi leggevano già in posta ci sarebbe da aprire una parentesi e rileggersi quanto scrissi un anno fa. La scorsa stagione, Sciummy girava 2 secondi al giro più veloce di Astronso. Il quale, tuttavia, pur senza scorrettezze, riuscì a difendere la propria vittoria per ben 13 giri. Ieri, a parti invertite, il tedesco è riuscito a difendere il suo primato per una ventina di giri, lasciando dietro il ben più veloce pilota spagnolo. E se l'anno scorso qualcuno parlò comunque di spettacolo (uno su tutti, il puttaniere della Costa Smeralda), quest'anno i più hanno taciuto. Ma va? Cosa ci sarà di bello a guardare per 20 giri due macchine che non sono in grado di darsi neanche minimamente fastidio. Purtroppo in nome della sicurezza (a proposito, è inutile fare macchine sempre più sicure se poi mandiamo in pista dei chitteladatalapatente qualunque) le piste sono quelle che sono. Sorpassi zero, staccate al limite, zero. Pochissimi anche i doppiaggi, almeno quelli in pista. Continuano a vincere le strategie ai box. E' quasi quasi più interessante il mondiale di Poker in onda su Eurosport. Almeno lì conta qualcosa il fattore C.

Per il resto, poco da dire. La gara di ieri ha stabilito comunque alcuni fatti piuttosto precisi: Fisiko non vincerebbe il mondiale neanche correndolo da solo. Con poco dispiacere da parte dei tifosi italiani, da sempre dediti alla pratica della fede ferrarista sopra ad ogni altra cosa, compresa quella di tifare per un pilota italiano. La McLaren è per l'ennesima volta una bella promessa da marinaio. Il gaio zerbino, dopo aver sofferto di inferiorità nei confronti del tdm, deve soccompere al più flemmatico Jenson Button. Che pure ha pasticciato parecchio con il lecca lecca e il tubone della benzina alla seconda sosta ai box. E per come ho visto la corsa, tutti gli altri sono stati poco più che comprimari. Raramente citati, ancor meno inquadrati.

Rimane insomma una sensazione di deja vu. E non è un baco nella matrice, ma un comportamento sistemico e predicibile. Quella sensazione di formula Unoia che mi attanaglia la gola. Che ormai è inaridita a forza di predicare ai quattro venti che così non può funzionare. L'unica strada ancora non percorsa è quella dell'abolizione. Aboliamo la formula uno. Stop. Basta. Facciamo qualcos'altro. Come dite? Smetti di guardarla? Chi ha detto "ma guardati il motomondiale"? In verità, in verità vi dico che la formula uno è come la nicotina: il problema è smettere. E finché ce n'è, la si guarda. Magari un po' meno. Magari solo la corsa, saltando le qualifiche. Ma una tiratina ogni tanto... ahhhhhhh

Giusto per dovere di cronaca, il solito elenco dei piazzati:
1. M. Schumacher
2. R. Alonso
3. J.P. Montoya
4. F. Massa
5. K. Raikkonen
6. M. Webber
7. J. Button
8. G. Fisichella

Il prossimo appuntamento tra due settimane al Nurgburgring per il GP di Europa. Dove forse capiremo un po' meglio se si sia trattato di un fuocherello di paglia o un vero e proprio "Burn Baby Burn".

Stay tuned

venerdì 21 aprile 2006

Il circus torna in Europa

E dopo le tette dei canguri si potrebbe parlare del pisello del Tritone, visto che si corre il GP di San Marino. Ma pare brutto continuare sulle metafore sessuali in questo blog dove, in buona sostanza, si scrive e si legge di formula uno.

Dunque, dopo tre settimane di riposo si ricomincia. Il calzolaio di Kerpen rilancia la sfida e stizzisce il permaloso Ralfonso fino a stimolargli il miglior tempo di giornata. D'altra parte tra i due si incomincia ad intravedere della ruggine, e che ruggine. Da un lato, il tedesco ignora completamente di parlare dello spagnolo. Dall'altra, il leader del mondiale gigioneggia della sua supremazia e afferma che: 1) non andrà mai alla Ferrari perché vuole una macchina vincente; 2) Schummy non tornerà mai alla corte del puttaniere di Cuneo.
Mentre sulla seconda affermazione possiamo anche trovarci d'accordo, visto che sono quasi tuti unanimi a ritenere improbabile che Schummy molli Maranello per un'altra scuderia, sulla prima mi sembra che l'esercizio di arroganza e mancanza di stile del giovane spagnolo sia completamente riuscito. Se voleva essere antipatico (a proposito, a me lo era già) la sua missione è completamente riuscita. Discutibile anche la superficialità con la quale tratta il suo compagno di squadra. Che tutti i giornali italiani incensano e sostengono per un'ipotetica lotta al titolo che, date retta a me, il Fisiko non sarà mai in grado di sostenere. Nel frattempo il mercato piloti suggerisce che per il finnicello Rikkionen il futuro sarà rosso con un contratto praticamente già firmato. Resta da capire se questo sarà l'ultimo anno di Schummy in F1, o se per Felipe Chico Massa si sia trattato di un anno di passaggio. Oppure qualcosaltro che ancora non sappiamo.

Di sicuro a questa formula uno mancano nomi nuovi. Nico Cereghini Rosberg potrebbe essere uno dei prossimi pretendenti al titolo, macchina e regolamenti permettendo. Io nel frattempo propongo un volante per l'autista del presidente del consiglio uscente, che si è prodotto in un Palazzo Grazioli (Roma) - San Siro (Milano) in poco meno di 3 ore (per la bellezza di 593 km). Signori, questo sconosciuto ha un vero talento.

Ecco dunque i tempi, piccini piccini, delle inutili e beffarde libere del venerdì.

P. No Driver Team - Engine Tyres Times Ave/Gaps
1. 1 ALONSO Renault M 1'25"043 208.821 Km/h
2. 5 M.SCHUMACHER Ferrari B 1'25"371 + 0'00"328
3. 38 KUBICA BMW Sauber M 1'25"421 + 0'00"378
4. 36 DAVIDSON Honda M 1'25"699 + 0'00"656
5. 6 MASSA Ferrari B 1'25"879 + 0'00"836
6. 2 FISICHELLA Renault M 1'25"991 + 0'00"948
7. 8 TRULLI Toyota B 1'26"029 + 0'00"986
8. 35 WURZ Williams Cosworth B 1'26"328 + 0'01"285
9. 4 MONTOYA McLaren Mercedes M 1'26"334 + 0'01"291
10. 16 HEIDFELD BMW Sauber M 1'26"387 + 0'01"344
11. 12 BUTTON Honda M 1'26"427 + 0'01"384
12. 3 RAIKKONEN McLaren Mercedes M 1'26"500 + 0'01"457
13. 11 BARRICHELLO Honda M 1'26"653 + 0'01"610
14. 19 ALBERS Midland Toyota B 1'26"783 + 0'01"740
15. 17 VILLENEUVE BMW Sauber M 1'26"787 + 0'01"744
16. 37 DOORNBOS RedBull Ferrari M 1'26"917 + 0'01"874
17. 10 ROSBERG Williams Cosworth B 1'26"989 + 0'01"946
18. 20 LIUZZI Toro Rosso Cosw. M 1'27"128 + 0'02"085
19. 9 WEBBER Williams Cosworth B 1'27"157 + 0'02"114
20. 14 COULTHARD RedBull Ferrari M 1'27"503 + 0'02"460
21. 18 MONTEIRO Midland Toyota B 1'27"544 + 0'02"501
22. 7 R.SCHUMACHER Toyota B 1'27"639 + 0'02"596
23. 21 SPEED Toro Rosso Cosw. M 1'27"719 + 0'02"676
24. 15 KLIEN RedBull Ferrari M 1'27"990 + 0'02"947
25. 40 JANI Toro Rosso Cosw. M 1'28"361 + 0'03"318
26. 39 MONDINI Midland Toyota B 1'28"833 + 0'03"790
27. 22 SATO S. Aguri F1 Honda B 1'29"870 + 0'04"827
28. 23 IDE S. Aguri F1 Honda B 1'31"042 + 0'05"999

Per tutto il resto, oltre a Mastercard, ci sarà il commento dopo gara. Ammesso e non concesso che non facciate il ponte.

Stay tuned

lunedì 3 aprile 2006

Le tette dei canguri

Ovvero problemi di frigidità. Con una metafora sessuale e sessista si spiega la debacle pre-elettorale dei post-comunisti di Maranello di rosso vestiti. Si sa, nella tradizione sessantottina la sinistra è sempre stata molto liberal nei costumi sessuali, cose del tipo Peace And Love, tanto per capirci. Ma quello che è successo nella terra dei canguri va oltre la più fervida delle immaginazioni.

Facciamo un passo indietro. Chiedo scusa ai lettori se devo tornare addirittura alla mia infanzia. Ad Aosta, nei pressi dell'Arco di Augusto, alle porte della vecchia città romana, c'è un vecchio ponte romano che per tutti è sempre stato il Ponte di Pietra. Il ponte serviva a superare uno dei principali affluenti della Dora Baltea, il Buthier. Con il tempo, il letto del fiume si è spostato qualche centinaio di metri a ovest lasciando spazio ad una cementificazione selvaggia di origini medievali. Oggi l'arcata del ponte sembra una piccola grotta artificiale. Sotto la quale i pruriginosi valdostani vanno ad amoreggiare. O a farsi le pere.

Poco importa, perché in realtà il lugo, pur rappresentando un'importante testimonianza storica della grandeur romana, non ha mai acceso più di tanto la passione. Intendiamoci, parliamo di fornircare sotto un ponte di pietra. Non è proprio il massimo.

Ora, cosa c'entrano la frigidità, un ponte romano e il sesso libero con una gara di Formula Uno. Ancora non lo so, ma se avrete la pazienza di andare oltre magari scopriremo qualcosa. O, come direbbe Lucarelli (lo scrittore, non l'attaccante del Livorno), mettiamo per un attimo da parte questa vicenda e andiamo dunque in un ben più romantico parco australiano. Melbourne, Albert Park.

Nella notte tra giovedì e venerdì alcuni uomi sono entrati di soppiatto nel parco con alcuni mezzi variopinti. Alcuni testimoni riferiscono che si trattava di una ventina forse più di bisonti della strada. Chi erano dunque questi uomini? Cosa facevano nel parco nel cuore della notte?

Lo strano episodio non poteva lasciare indifferenti. Alcuni testimoni riferiscono di aver notato strani movimenti anche la notte successiva. E nella notte tra sabato e domenica una guardia giurata di servizio allo sportello bancario della Banca Popolare di Lodi di Melbourne afferma di aver assistito a cose gravissime. Cosa aveva visto?

Il mistero si infittisce con le dichiarazioni dopo gara. Il calzolaio di Kerpen avvicinandosi ai microfoni dice che "kvelle kose rotonte e konfie von Ponte ti pietra non zi zcaltavano". Che cosa voleva dire? C'era un nesso con le affermazioni della guardia giurata? Ma, soprattutto, che lingua parla, questo?

L'ispettore Derricklestone ebbe un'intuizione. La guardia giurata asseriva di aver visto un uomo vestito di rosso tittillare le valvole di un set di pneumatici da gara. Sempre lo stesso uomo è stato visto mentre ansimava con la bocca a contatto delle valvole stesse. E poi carezze, baci, strizzate. Ma loro niente. Nonostante la termocoperta Scaldasonno Imetec Plus Plus con vibromassaggiatore incorporato queste non si scaldavano. Fredde. Frigide. Frustruanti.

Il caso è chiuso. Sesso estremo con tette in caucciù. Extreme Makeover all'australiana. E per di più, anorgasmico.

Ci sarebbe da dire un'ultima cosa: i canguri non hanno le tette, perché sono maschi. Neanche le cangure, per dirla tutta. O meglio, ce le hanno, ma le tengono ben nascoste nel marsupio.

Se poi volevate parlare di formula uno, beh, compratevi la Gazzetta dello Sport. Io vi posso solo dire che:
- se sciummy sbaglia la partenza è un coglione, Fisiko è sfortunato
- se una gara come quella del tdm l'avesse fatta la buon'anima di Ayrton staremmo parlando di spettacolo, lui continua a prendersi del coglione
- la palma d'oro (anzi, un'interno palmeto d'oro) della sfiga va a Mouse Button, che ha rotto tutto all'ultima curva e ha detto addio ad un buon quinto posto a 30 metri dal traguardo con il motore in fiamme
- il fijo di Montroya è un incapace
- ad Astronso le cose vanno bene al di là dei meriti tecnici (mezzo/pilota), che pure sono ottimi
- il pilota della safety car ha fatto più chilometri di buona parte dei piloti schierati al via

Per dovere di cronaca, ecco i primi 8

 P. No  Driver       Team - Engine   Tyres   
1. 1 ALONSO Renault M
2. 3 RAIKKONEN McLaren Mercedes M
3. 7 R.SCHUMACHER Toyota B
4. 16 HEIDFELD BMW Sauber M
5. 2 FISICHELLA Renault M
6. 17 VILLENEUVE BMW Sauber M
7. 11 BARRICHELLO Honda M
8. 14 COULTHARD RedBull Ferrari M

Detto questo, vi rimando al GP di San Marino, tra 3 settimane. Sperando di vedere un po' di competizione per la vittoria. Perché se è vero come è vero che qualche sorpasso si è visto, si tratta di robetta per la quindicesima posizione.

Stay tuned.

venerdì 31 marzo 2006

Venerdì, pesce. Sabato anche

Ma sarà un pesce d'aprile. Perché quest'anno le qualifiche del GP d'Australia si correranno il primo di aprile. E quindi potremo aspettarci legittimamente più di una sorpresa. Diciamo almeno una, per non esagerare.

Ora, in questi venerdì della formula uno a dire il vero la portata non è né carne né pesce. Gli inutili tempi delle libere si riempiono di carneadi qualunque che hanno il via libera per giocare a Need For Speed in una pista (o, nel caso dell'Albert Park di Melbourne, circuito pseudo-cittadino) facendo registrare tempi che proprio nulla hanno a che spartire con quello che verrà nel week-end vero e proprio.

Davidson e Wurz, per citarne due, sono quelli che maggiormente si mettono in mostra per un sedile da titolare. Per il momento la loro posizione è quella del panchinaro che come Aristoteles con il mitico Canà continua a ripetere "Mister, vogli juga, mister".

E intanto noi continuiamo a seguire e a commentare. E ad aspettare. Ad aspettare di vedere corse interessanti e combattute. Ad aspettare di vedere nuovamente una Ferrari competitiva. Ad aspettare di vedere sorpassi ed incidenti. Ad aspettare di capire se il Fisiko ha lanciato un acuto ripetibile o si sia definitivamente giocato le corde vocali. Ad aspettare di capire se anche quest'anno la Renaul chiuderà il mondiale in quattro e quattr'otto. Io credo che dalla terra dei canguri qualche rispostina potrà emergere.
 P. No  Driver       Team - Engine   Tyres    Times      Ave/Gaps
1. 36 DAVIDSON Honda M 1'26"822 219.884 Km/h
2. 35 WURZ Williams Cosworth B 1'26"832 + 0'00"010
3. 38 KUBICA BMW Sauber M 1'27"200 + 0'00"378
4. 12 BUTTON Honda M 1'27"213 + 0'00"391
5. 1 ALONSO Renault M 1'27"443 + 0'00"621
6. 5 M.SCHUMACHER Ferrari B 1'27"658 + 0'00"836
7. 3 RAIKKONEN McLaren Mercedes M 1'27"773 + 0'00"951
8. 11 BARRICHELLO Honda M 1'28"075 + 0'01"253
9. 4 MONTOYA McLaren Mercedes M 1'28"200 + 0'01"378
10. 6 MASSA Ferrari B 1'28"227 + 0'01"405
11. 2 FISICHELLA Renault M 1'28"280 + 0'01"458
12. 17 VILLENEUVE BMW Sauber M 1'28"440 + 0'01"618
13. 14 COULTHARD RedBull Ferrari M 1'28"531 + 0'01"709
14. 9 WEBBER Williams Cosworth B 1'28"860 + 0'02"038
15. 16 HEIDFELD BMW Sauber M 1'29"053 + 0'02"231
16. 8 TRULLI Toyota B 1'29"138 + 0'02"316
17. 21 SPEED Toro Rosso Cosw. M 1'29"196 + 0'02"374
18. 7 R.SCHUMACHER Toyota B 1'29"379 + 0'02"557
19. 18 MONTEIRO Midland Toyota B 1'29"713 + 0'02"891
20. 37 DOORNBOS RedBull Cosworth M 1'29"876 + 0'03"054
21. 15 KLIEN RedBull Ferrari M 1'29"879 + 0'03"057
22. 10 ROSBERG Williams Cosworth B 1'29"933 + 0'03"111
23. 40 JANI Toro Rosso Cosw. M 1'30"686 + 0'03"864
24. 20 LIUZZI Toro Rosso Cosw. M 1'30"734 + 0'03"912
25. 19 ALBERS Midland Toyota B 1'30"830 + 0'04"008
26. 39 WINKELHOCK Midland Toyota B 1'31"260 + 0'04"438
27. 22 SATO S. Aguri F1 Honda B 1'32"556 + 0'05"734
28. 23 IDE S. Aguri F1 Honda B 1'34"224 + 0'07"402
Per il momento è tutto qui. Ricordandovi di puntare la sveglia (domani alle 5:00 e domenica alle 6:00), vi saluto e vi do l'appuntamento a lunedì. A proposito, se vi viene da aggiungere qualcosa potete tranquillamente aggiungere commenti al blog. I tastini sono lì per questo.

Stay tuned.

mercoledì 22 marzo 2006

2 neuroni e una matita

I miei due neuroni da tempo immemorabile hanno voglia di scrivere. Scrivere è tutto sommato piacevole, quando si ha il tempo di farlo e si hanno cose sensate da comunicare. A volte lo è per il piacere di scrivere per se' stesso.

Alla fine mi sono deciso di mettere qualcosa on line. Sono partito da questo blog, che è nato come possibile bacino di nuove idee ma alla fine è diventato il contenitore dei mie classici commenti alla F1 che per qualche anno hanno girato nelle mailbox di alcuni amici.

Adesso aggiungo del nuovo.

Da qualche tempo ho nel cassetto il classico romanzo che un po' tutti tengono lì a prendere polvere. Il mio romanzo ha ormai quasi due anni di polvere sulla copertina. Ed è fermo a pagina 80, o giù di lì, da tempo immemorabile, in attesa di un colpo di scena o una semplicissima nuova idea per tirare avanti. In realtà mi sono già sognato il finale un quadrilione di volte. Ma alla fine non mi convince mai. L'incipit, invece, mi piace così com'è.

Sperando che piaccia anche a voi, lo potete leggere qui:
4810 sul livello del mare

Stay tuned

lunedì 20 marzo 2006

Un Fisiko mozzafiato

Oddio, mozzafiato... Oddio, Fisiko. Si vabbé, ha vinto una corsa. Quindi? Se la devo dire tutta, la vittoria del romano a Sepang sarà l'isolata fiammella di un mozzico di candelina che lentamente si sta consumando. Non so se si è capito che il pilota romano non mi sta proprio simpatico. E per piacere, spegnete la radiolina dei box, perché sentire il ragioniere di Cuneo, noto al mondo come puttaniere della costa Smeralda, urlare fantastico, splendido, sei il numero uno, etc è francamente un gradino sopra ad essere irritante.

Irritante per irritante, vi prego di spegnere anche quell'odiosa trasmissione pre e dopo corsa che la Rai mette in piedi per cercare di guadagnare qualche punticino di share. Incompetenti. Ignoranti. Andate a lavorare. E io che vi pago lo stipendio con il canone. GRRRRR....
Ora, ci può stare l'errore. Il mitico Poltronieri scambiava meccanici per piloti, e non mi sono mai inalberato. Ma qui si sfonda il limite. Tra Boccafogli e Prisca come cavolo si chiama, mi stanno facendo venire l'orticaria. L'orchite, ahimé, è al limite. Analisi tecnica della sosta ai box del tdm: "guardate, ha perso tempo ha ripartire, d'altra parte si sa che la frizione della Ferrari quest'anno sta dando problemi". Ma cosa stavano guardando? La frizione servirà a Capelli, Piola e Giovannelli. Vi prego di scusarmi, è lunedì... Ma questi hanno spacciato per problemi alla frizione una tardata ripartenza per far passare una vettura che stava attraversando la pit-lane proprio in quel momento. Ma come cavolo si fa, dico io.... Si sono forse salvati con le considerazioni sulle gomme, perché in effetti (e lo stavo notando venerdì pomeriggio mentre leggevo i risultati delle libere) oggi come allora le Misclen vanno meglio delle gomme del ponte di pietra. Stop.

Vabbe', oggi mi sto arrabbiando per niente. Lo so. E' che dopo due gare ho riscoperto la formula Noia. Non c'è niente da fare. Pochi sorpassi e tutti nelle retrovie, zero battaglie, zero incidenti (o quasi, Rikkionen non conta, quando non ci pensa la McLadren, fa tutto o quasi da solo)... tutto come un anno fa. Fa quasi notizia, ed è l'unica, la storica 5 piazza di Felipe Y Martinez Y Gonzales Y Consuelo Massa detto Chico, davanti al suo capitano. Sto incominciando a pensare seriamente ad uno sport alternativo, adrenalinico, avvincente, mai scontato, tirato fino all'ultimo...
 1.  2  FISICHELLA   Renault           M
2. 1 ALONSO Renault M
3. 12 BUTTON Honda M
4. 4 MONTOYA McLaren Mercedes M
5. 6 MASSA Ferrari B
6. 5 M.SCHUMACHER Ferrari B
7. 17 VILLENEUVE BMW Sauber M
8. 7 R.SCHUMACHER Toyota B
Proviamo a consolarci pensando che c'è di peggio. Per esempio, è stato infinitamente più noioso il duello tv Silvio-Romano. Nonostante l'età non hanno fatto neanche la sosta ai box (ma si dice avessero il catetere). Nel frattempo credo finalmente di aver trovato la mia dimensione in uno sport alternativo, adrenalinico, avvincente, mai scontato, blah, blah. Preparatevi a un bel blog sul curling. Come dite: sta finendo l'inverno e di curling non se ne parla fino a novembre? Pazienza, non si può avere tutto. Preferite le bocce? Campionati di uncinetto? La world league di Sudoku? Il mondiale di Dictée?

Ho deciso: diamo una seconda (a dire il vero è la millesima, ma preferisco non infierire) chance a Bernie e Max. Ne riparliamo il 31 marzo. Anche se per le qualifiche, il giorno dopo, non posso che aspettarmi un bel pesce d'aprile.

Stay tuned

venerdì 17 marzo 2006

Tempo di dare i numeri

Due righe giusto per i tempi delle libere del GP di Malesia

 P. No  Pilota       Squadra           Pn.    Tempi  V.media/Dist.
1. 36 DAVIDSON Honda M 1'35"041 209.960 Km/h
2. 35 WURZ Williams Cosworth B 1'35"388 + 0'00"347
3. 1 ALONSO Renault M 1'35"806 + 0'00"765
4. 6 MASSA Ferrari B 1'35"924 + 0'00"883
5. 3 RAIKKONEN McLaren Mercedes M 1'36"132 + 0'01"091
6. 2 FISICHELLA Renault M 1'36"182 + 0'01"141
7. 5 M.SCHUMACHER Ferrari B 1'36"617 + 0'01"576
8. 12 BUTTON Honda M 1'36"661 + 0'01"620
9. 17 VILLENEUVE BMW Sauber M 1'37"045 + 0'02"004
10. 11 BARRICHELLO Honda M 1'37"270 + 0'02"229
11. 8 TRULLI Toyota B 1'37"317 + 0'02"276
12. 16 HEIDFELD BMW Sauber M 1'37"418 + 0'02"377
13. 38 KUBICA BMW Sauber M 1'37"457 + 0'02"416
14. 4 MONTOYA McLaren Mercedes M 1'37"463 + 0'02"422
15. 20 LIUZZI Toro Rosso Cosw. M 1'37"590 + 0'02"549
16. 14 COULTHARD RedBull Ferrari M 1'37"603 + 0'02"562
17. 7 R.SCHUMACHER Toyota B 1'37"695 + 0'02"654
18. 40 JANI Toro Rosso Cosw. M 1'37"831 + 0'02"790
19. 21 SPEED Toro Rosso Cosw. M 1'37"926 + 0'02"885
20. 9 WEBBER Williams Cosworth B 1'38"081 + 0'03"040
21. 10 ROSBERG Williams Cosworth B 1'38"205 + 0'03"164
22. 39 MONDINI Midland Toyota B 1'38"256 + 0'03"215
23. 15 KLIEN RedBull Ferrari M 1'38"644 + 0'03"603
24. 19 ALBERS Midland Toyota B 1'38"918 + 0'03"877
25. 37 DOORNBOS RedBull Cosworth M 1'39"105 + 0'04"064
26. 18 MONTEIRO Midland Toyota B 1'39"416 + 0'04"375
27. 22 SATO S. Aguri F1 Honda B 1'41"549 + 0'06"508
28. 23 IDE S. Aguri F1 Honda B 1'43"164 + 0'08"123
Come a dire che a parte le solite comparse del venerdì, i top driver e i top team sono tutti lì e se la giocano. Interessante vedere un irriverente Felipe Chico Massa più veloce del tedesco. Anche se va detto che comunque vada partirà dieci posizioni indietro causa cambio motore (cosa che lo accomuna all'Highlander). Per il resto, rivediamoci le qualifiche alle 7 di domanimattina e la gara ad un più umano orario: le 8 di domenica mattina.

Stay tuned

lunedì 13 marzo 2006

Il ritorno del re

Il re delle Asturie, l'infante di Spagna, sua altezza reale Ralfonso mette il suo araldico sigillo sulla prima prova del mondiale di formula uno. Il ciambellano di corte, già tdm, già calzolaio di Kerpen, gran lup man, dott ing Sciummi conquista un'onorevole piazza d'onore. Rikkionen si accoda sul podio.

In pillole, si può leggere così il gran premio del Barhein. Le cose potrebbero e dovrebbero essere tuttavia lette con più attenzione. Perché il weekend ci ha raccontato qualcosa di più. Ci ha detto che queste Ferrari non sembrano più i vecchi scassoni dell'anno scorso, e per il tedesco di stanza a Maranello questo potrebbe essere anche un anno buono per smettere. La pole, anzi, la prima fila tutta Ferrari era qualcosa che i tifosi rischiavano di dimenticarsi dopo la deludente stagione passata. Anche se a raffreddare gli entusiasmi ci ha pensato prima una fitta nevicata con una strana concentrazione proprio nella bassa modenese, poi una strategia non perfetta che ha permesso al giovane campione del mondo di firmare il primo successo stagionale.

Non c'è niente che non vada nel risultato. Casomai, qualora non aveste visto la gara, si può discutere sugli effetti dell'ennesima rivoluzione dei regolamenti. Aerodinamica, motori, gomme... ci si aspettava, o quantomeno augurava, di vedere qualcosa di più in termini di spettacolo e di sorpassi. I sorpassi non sono mancati, alcuni anche spettacolari e divertenti. Ma si tratta di cose viste (quando la regia ci prendeva) solo nelle retrovie. La vittoria, ahimé, continua a giocarsi ai box. Anche se il giovane asturiano ha rischiato di giocarsi il tutto con un nervosismo francamente poco giustificabile, e onestamente mi chiedo che senso abbia incominciare ad agitarsi (ed agitare le mani) nei confronti di piloti che stanno centinaia di metri davanti a lui. Cosa potrà mai vedere un pilota in quei surrogati di specchietti di cui sono dotate le monoposto. A proposito: veramente fuori dagli schemi la posizione degli specchietti della Ferrari. Mi chiedo cosa possa succedere a quei brufolini in caso di contatto veniale sulla fiancata.

Il ritorno dei pitstop con cambio gomme mi ricorda che anche i campioni devono esercitarsi nei fondamentali. E così, se Capello manda Ibrahimovic ad allenarsi al tiro in porta, a Maranello, che pure ha costruito successi clamorosi ai box (vi ricordate quando si cronometravano i pit per vedere chi era il più bravo?), un anno di mancato esercizio ha prodotto il risultato poco entusiasmante di una sosta di 45 secondi per un cambio gomme al povero Felipe Y Gonzalez Y Martinez Y Consuelo Y Sfigatos Massa, detto Chico. Il sostituto del gaio zerbino ha stupito per una qualifica coi baffi, per poi fare la figura del salame con un testa coda da pivellino. I meccanici hanno completato l'opera con la sosta di cui sopra e tanti saluti alla zona punti. Rimandato alla prossima puntata.

Non stupiscono più le rimonte di Rikkionen. Il finnicello si è ormai abituato a partire dalle retrovie grazie alla scarsa affidabilità della bellissima (questo lo dobbiamo ammettere) McLadren. Auto velocissima e fragilissima, tanto da rompersi al primo giro lanciato e costringerlo a partire dall'ultima posizione. Il terzo posto, frutto di strategia, velocità e abilità del pilota, alla fine è meritato e tiene vive le speranze delle frecce d'argento. Anche se va detto che quandanche il finnicello vincesse il mondiale, il numero uno finirebbe nuovamente in casa Renault (contratto firmato da tempo immemorabile).

Le seconde guide, detto di Chico, deludono un po'. Il fijo di Montroya galleggia intorno alla quinta posizione, senza lode e senza infamia. Ricorda un taxista scozzese che risponde al nome di highlander D.C. Fisiko sprofonda sia in prova, sia, soprattutto in gara. Ancora una volta tradito dalla macchina. E qui, torno a chiedermi perché queste cose succedano solo a lui e non a Ralfonso.

Gli altri italiani: Trullallero, in onda stasera su Chi L'ha Visto. Votantonio, Votantonio Liuzzi dignitosamente fuori dai dieci con una ToroRosso che fa meglio di macchine più blasonate (qualcuno ha detto Toyota?).

Inguardabile la Super Tanti Auguri A Te, che fa tanto desiderare che si rispolveri la vecchia regola del 107%. Francamente imbarazzante.
Fa notizia, invece, il miglior tempo in gara di Nico Cereghini Rosberg, che su una formula uno non potrà accendere le luci, non sarà prudentissimo, ma ha il casco ben allacciato in testa e va a punti nella gara di esordio. Non male.

Per resto, non c'è molto da dire, se non proporre la classifica dei primi 8:
1.  1  ALONSO       Renault           M   1h29'46"205
2. 5 M.SCHUMACHER Ferrari B + 0'01"246
3. 3 RAIKKONEN McLaren Mercedes M + 0'19"360
4. 12 BUTTON Honda M + 0'19"992
5. 4 MONTOYA McLaren Mercedes M + 0'37"048
6. 9 WEBBER Williams Cosworth B + 0'41"932
7. 10 ROSBERG Williams Cosworth B + 1'03"043
8. 15 KLIEN RedBull Ferrari M + 1'06"771
Tra una settimana si rimette tutto in dicussione nel circuito di Sepang. E sarà l'occasione per capire qualcosina in più su cosa aspettarci per il resto della stagione. E magari commentare più approfonditamente le novità regolamentari: a proposito, il nuovo format delle qualifiche, pur perfettibile, non mi è dispiaciuto. Ma per oggi ho scritto abbastanza. Ne parliamo tra una settimana.

Stay tuned

venerdì 10 marzo 2006

tacabanda

Eccoci, si comincia... quasi silentemente tra un faccia a faccia televisivo votato al disgelo tra i leader del polo nord e quello del polo sud, tra una polemica su un rigore che c'era e non c'era, i Mondiali di calcio alle porte, le olimpiadi appena terminate e le paraolimpiadi al via, anche la Formula Unoia ricomincia.

Oggi, dunque, prende il via la prima tappa di quella che per il galvanico duo Mosley-Ecclestone dovrebbe essere la stagione del rilancio di uno sport che inesorabilmente rischiava di finire su Eurosport tra un torneo di Sumo e il Crown Trophy di freccette.

Gli indizi ci sono tutti. Numero uno, molti di quelli che in passato sono stati travolti dalla mia logorrea motoristica hanno manifestato da tempo una certa insofferenza e indifferenza all'argomento. Qualcosa di cui tenere conto. Secondo, io stesso sto incominciando ad accusare una certa frigidità nei confronti di quella che è sempre stata una passione focosa. Terzo, e più importante, nelle pillole di TG5 che vanno in onda tra le 6 e le 8 del mattino non si è minimamente parlato dell'evento. Un segno inequivocabile.

La massima competizione motoristica non sa più che pesci pigliare. Ogni anno si stravolgono i regolamenti, con mosse quasi Penelopiane, della serie di giorno faccio e la notte disfo. Per dirne due: cambi gomma in gara (fortemente voluto dalla gomma del ponte di pietra e dagli ex-marzanelliani, ma non ostacolato dalla misclen) e schema delle qualifiche. Che pur non tornando al passato in modo integrale, propone una formula tutti in pista con gironcini ad eliminazione che credo sarebbe stata particolarmente gradita al compianto Ayrton. Vedremo.

Quello che nel frattempo si vede e capisce, è che questa formula uno diventa sempre più uno sport per i telespettatori, mentre chi paga profumatamente per un posto nel prato vedrà ben poco. Ridotte al lumicino prove libere. Qualifiche in una sola sessione. Niente warm-up. O incominiciano a fare strip-tease nei tanti tempi morti, o mi chiedo chi ancora avrà voglia di spendere un'importante fetta dello stipendio per vedere dei puntini colorati che ogni tanto ti passano davanti a 300 all'ora distruggendoti i timpani. Tanto vale farsi un giro su un qualche calvacavia autostradale (dimenticavo che non si può, c'è il divieto di sosta e di fermata anche per i pedoni).

In attesa dei primi riscontri cronometrici delle libere, che nonostante i limiti all'aerodinamica, alla cilindrata e alle caratteristiche dei motori dovrebbero essere in linea se non migliori di quelli dello scorso anno, vi presento il cast al completo:

Renault
Ralfonso: Fernando Alonso
Fisiko: Giancarlo Fisichella

McLaren
Rikkionen: Kimi Raikkonen
Fijo di Montroya: Juan-Pablo Montoya

Ferrari
Il Calzolaio di Kerpen: Michael Schumacher
Felipe Massa

Toyota
Macherino: Ralf Schumacher
Trullallero Trullallà: Jarno Trulli

Williams
L'australopiteco: Mark Webber
Casco ben allacciato, luci accese anche di giorno e prudenza sempre: Nico (Cereghini) Rosberg

Honda
Il gaio zerbino (da quest'anno, forse, tappeto orientale): Rubens Barrichello
Mouse Button: Jenson Button

Redbull
L'highlander: David Coulthard
Christian Klien

BMW Sauber
Olalaheidifield: Nick Heidfeld
Giacomino Villanova: Jacques Villeneuve

Midland
(??) Tiago Monteiro
Lo zio Albers: Christijan Albers

Toro Rosso
Scusa Ciotti, sono Liuzzi: Vitantonio Liuzzi
Chi va piano va sano e lontano: Scott Speed

Super Aguri F1
Takuma Matata: Takuma Sato
(??): Yuji Ide

Stay tuned

venerdì 10 febbraio 2006

Giusto per tener vivo il blog

OK, non c'entra niente con gli scopi di questo blog, ma ho trovato la cosa piuttosto divertente e quindi finisce di diritto nel blog.

2 premesse 2:
  1. per leggere quanto segue ci vogliono entrambi i neuroni attivi (alcune sono piuttosto sottili)
  2. il colpevole è Vico che ogni tanto mi gira mail di questo tenore, non tutte propriamente pubblicabili
Come tante di queste mail, la prima cosa che mi viene in mente è: l'italiano, questo sconosciuto (inteso sia come lingua, sia come abitante dell'Italia)

ANNUNCI LETTI SULLE BACHECHE DELLE PARROCCHIE.
  • Per tutti quanti tra voi hanno figli e non lo sanno, abbiamo un'area attrezzata per i bambini!
  • Giovedì alle 5 del pomeriggio ci sarà un raduno del Gruppo Mamme. Tutte coloro che vogliono entrare a far parte delle Mamme sono pregate di rivolgersi al parroco nel suo ufficio.
  • Il gruppo di recupero della fiducia in se stessi si riunisce Giovedì sera alle 7. Per cortesia usate le porte sul retro.
  • Venerdì sera alle 7 i bambini dell'oratorio presenteranno l'"Amleto" di Shakespeare nel salone della chiesa. La comunità è invitata a prendere parte a questa tragedia.
  • Care signore, non dimenticate la vendita di beneficenza! E' un buon modo per liberarvi di quelle cose inutili che vi ingombrano la casa. Portate i vostri mariti.
  • Tema della catechesi di oggi: "Gesù cammina sulle acque". Catechesi di domani: "In cerca di Gesù".
  • Il coro degli ultrasessantenni verrà sciolto per tutta l'estate, con i ringraziamenti di tutta la parrocchia.
  • Ricordate nella preghiera tutti quanti sono stanchi e sfiduciati della nostra Parrocchia
  • Il torneo di basket delle parrocchie prosegue con la partita di mercoledì sera: venite a fare il tifo per noi mentre cercheremo di sconfiggere il Cristo Re!
  • Il costo per la partecipazione al convegno su "preghiera e digiuno" è comprensivo dei pasti.
  • Per favore mettete le vostre offerte nella busta, assieme ai defunti che volete far ricordare.
  • Il parroco accenderà la sua candela da quella dell'altare. Il diacono accenderà la sua candela da quella del parroco, e voltandosi accenderà uno a uno tutti i fedeli della prima fila.
  • Martedì sera, cena a base di fagioli nel salone parrocchiale. Seguirà concerto
Stay tuned

mercoledì 1 febbraio 2006

Valentino va... lentino

In effetti il gioco di parole viene quasi da se'. Avrei potuto intitolare questo messaggio "Il signor Rossi cavalca la Rossa", anche se questo poteva far pensare a qualocsa di sessuale. E soprattutto, visti i tempi fatti registrare a Valencia, direi che non possiamo parlare sicuramente di cavalcata trionfale. Anzi, se proprio la dobbiamo dire tutta, l'esordio non è stato dei migliori.

Ieri, nel primissimo giro di pista, dopo aver ricevuto dai box l'ordine di lasciar passare la Honda che incombeva alle sue spalle (non è dato a sapere se fosse quella guidata dal gaio zerbino) , il giovane pluricampione del mondo si è prodotto in un simpatico testacoda che gli hanno imposto uno stop forzato.

Vabbeh, c'erano due gocce d'acqua a disturbare, l'emozione, la macchina è quella vecchissima con il motore nuovo, non è abituato a prendere ordini di lasciar passae, fate vobis. Ci riproviamo oggi, in condizioni di asciutto. OK, si incominciano a fare un po' di giri sul serio. Con dei tempi all'altezza del gaio zerbino. Un momento, come come? Rossi che va come Barrichello?? Oops, dimenticavo: Rossi sull'asciutto ha fatto gli stessi tempi di Barrichello sul bagnato. Che sono gli stessi che farebbe mia nonna con la Panda 750 e le gomme chiodate in condizioni da neve, ma questa è un'altra storia.

Per come la vedo io, Valentino su una quattro ruote è l'effetto di una sbornia: mi sembra di vederci doppio e, per dirla tutta, mi viene anche un po' da vomitare.

Devo ammettere che negli ultimi anni avevo ingoiato quel po' di fiele per farmi sembrare il calzolaio di Kerpen vagamente simpatico. Se adesso mi portano il dottor Rossi, mi sa che devo ricominciare con il Domperidone in supposte. Senza offese: il pluricampione del mondo 125, 250, 500 e MotoGp mi sta pesantemente sulle palle. Quasi come Schummy ai tempi della Benetton. Amici come prima.

Intanto, ci prepariamo al mondiale 2006. Del quale so ancora poco. Ho dato un'occhiata alle novità regolamentari. La nuova formula delle qualifiche sembra promettente, anche se mi sembra un filino troppo complicata. Anche se alla fine quello che conta è la gara. Se non torneranno a vedersi:
- sorpassi
- incidenti
- imprevedibilità del risultato
- più macchine al via
- ritiri per problemi meccanici (non solo alla McLaren di Rikkionen, please)
- incidenti
- gomme che non si avvitano ai box
- sorpassi
- non mi ricordo se ho già scritto incidenti e sorpassi

mi sa che alla fine anche quest'anno il mondiale sarà di una noia pazzesca. Come tanti, troppi, temo che pian piano finirò con lo smettere di alzarmi alle cinque per il gran Premio di Australia, o di rovinarmi la cena della domenica con il GP di Indianapolis (non mi ci fate pensare, per carità).

Ne riparleremo tra qualche settimana.

Stay tuned

lunedì 30 gennaio 2006

Neuroni timidi

Sei giorni fa ho aperto il mio blog. Sapendo perfettamente che non sapevo cosa avrei scritto, ho volutamente lasciato al libero arbitrio dei mie due neuroni il destino di queste pagine.

Esperimento fallito :(

In quest'ultima settimana i miei due neuroncini si sono dati alla totale astinenza. I casi sono due: o c'è una crisi di coppia, oppure la neuroncina femmina è in quel periodo del mese. C'è da dire che sembrerebbe che il neurone maschio ultimamente sia un po' ingrassato e abbia perso molto del suo sex-appeal. Tant'è. Questa settimana nessun accoppiamento. E nessun nuovo neuroncino. In conclusione, niente di nuovo da scrivere.

In effetti scrivere un blog è quasi come scrivere un libro. A puntate, magari, ma l'effetto è quasi lo stesso. O almeno per chi deve scrivere. E la paginetta vuota nella quale andare a mettere una sequenza più o meno intelleggibile di caratteri diventa uno scoglio spesso insuperabile. E sperare che i due neuroni ci diano una mano è come sperare di vincere al superenalotto. E visto che le probabilità che una scimmia riesca a scrivere "essere o non essere" pigiando a caso sulla tastiera è superiore alla probabilità di vincere al superenalotto, tanto vale darci giù a casaccio. Con un occhio alla punteggiatura, non sia mai.

Cosa c'entra questo con i due neuroni è presto detto. Alla disperata ricerca di un supporto esterno ho provato a googlare le due parole che danno il nome al mio blog. E a quanto pare, di gente in giro che chiede disperatamente aiuto al povero contenuto della propria scatola cranica in giro ce n'è parecchia. Diciamo che sono in buona compagnia. C'è chi parla di sciopero, chi di fuga di massa, chi di premorienza, chi di neuroni in vancaza premio... Insomma, mal comune, mezzo gaudio. Oppure, blog di tutto il mondo unitevi. Anzi, unite i neuroni.

Alla fine della fiera dell'Est, oltre ad aver comprato un topolino ed una gallina con l'H5n1, mi ritrovo con il secondo post del mio primo blog. Che non dice niente di nuovo, né rende più interessante questo spazio sul web. Che ci volete fare: forse la verità è che i mie due neuroni sono timidi. E quando fanno sesso vogliono mantenere un certo riserbo.

Stay tuned

martedì 24 gennaio 2006

Il mio primo Blog... il mio primo post

Bene, adesso mi metto pure a fare un blog... manco avessi del tempo libero.... Comunque, i mie due neuroni si sono messi all'opera ed eccoli qui. Catturati dall'idea che un blog non si nega a nessuno, hanno deciso di trascinarmi nel mondo del blogging. Per raccontare che cosa ancora non lo so, si vedrà.

Diciamo che potrebbe essere un'occasione buona per confrontarmi sulle mille idee che affollano la mia mente ma che nessuno dei due neuroni riesce veramente ad afferrare. O semplicemente divertirmi a scrivere qualcosa sulle cose che alla fin fine mi interessano (esclusa la famiglia, che è un concetto talmente intimo che non ritengo giusto condividere sul web),

Adesso ci penso e appena mi viene in mente qualcosa la scrivo nel blog. Tanto ormai ho rotto il ghiaccio.

Stay tuned