lunedì 23 luglio 2007

Italiano, lingua franca

La Formula Uno, con la gara di ieri, ha decretato la degna sepoltura dell'esperanto. Non che ce ne fosse bisogno, sfido chiunque a trovare, nella stretta cerchia di conoscenti e in quella lunga dei sei gradi di separazione, qualcuno che sappia anche solo una parola in esperano. E non vale andare su wikipedia. Nella dorato mondo di Max e Bernie, dove per esigenze di sponsor le comunicazioni radio avvengono in inglese, il modo migliore per farsi capire è parlare in italiano. Lingua franca.

Franca nel senso di libera, poiché è dimostrato scientificamente che nella lingua di Dante e Petrarca si possono esprimere i propri pensieri con la massima libertà.

Franca nel senso di schietta, perché, grazie al Manzoni possiamo dire le cose in faccia senza tanti giri di parole né peli sulla lingua.

Franca, nel senso dell'ex first-lady, che forse avrebbe censurato certi commenti diseducativi sulla tv pubblica.

Di cosa stiamo parlando, or bene. Di quel piccolo battibecco linguistico tra l'Astronso e Pippe. Con il primo che, dimostrando ancora una volta di non saper vincere e di non avere la necessaria serenità per mettersi davanti alle telecamere, ha accusato il secondo, in perfetto italiano, di aver fatto una manovra birichina. E il secondo, con un italiano impeccabile, rispondere per le rime. Che per inciso significa frasi come: "vai a cagare" e "sei un coglione". Alvaro ha successivamente ripreso il pilota brasiliano per aver violato lo statuto del pilota del cavallino: avrebbe dovuto dire "mu vacaghèr" e "cajon can siv eter".

La corsa, finalmente, complice Giove pluvio, ha risvegliato i nostri abbiocchi post-prandiali con una buona dose di adrenalina. E ha fatto riapparire dal nulla delle infradiciatissime bandiere rosse. E ha regalato attimi di celebrità all'orfano d'arte Marcus Winkelhock, per ben tre giri davanti a tutti. Il diluvio universale che si è scatenato dopo un giro e mezzo dal via ha prodotto effetti devastanti con uscite di pista a gogo alla prima curva, tra cui quella di Hamleton. Il quale, tuttavia, a differenza degli sfortunati compagni di picnic, ha ottenuto un passaggio sull'arca di Noé nientepopodimeno che da una gru. Una scena in effetti mai vista e destinata a rimanere negli annali. Onestamente, regolamento o non regolamento, non ritengo molto corretto il fatto che abbia potuto tranquillamente riprendere il via e gareggiare fino all'ultimo giro. Ma tant'è e buon per tutti che la sua corsa non abbia prodotto incidenti e soprattutto che non abbia prodotto punticini validi per il mondiale.

Mondiale che, dopo essersi avvicinato con due vittorie consecutive, si allontana per il finnicello Rikkionen, al quale, letteralmente, non gli ha retto la pompa. Ritiro pesante in una stagione dove anche il punticino potrà fare la differenza quando si tratterà di fare i conti finali. Sempreché, tra 3 giorni, in quel di Parigi, la federazione non decida di cambiare le carte in tavola a seguito delle note vicende spionistiche. La McLadren, stando a quanto riportato dai professoroni della carta igienica stampata, e non solo quella italiana, sembra ampiamente compromessa. Con la pistola fumante trovata in una mail che TEFKAC (The Engineer Formerly Knowkn as Coughlan) avrebbe mandato a Don Dennis sul fondo piatto mobile che tanti vantaggi avrebbe prodotto alla rossa e che su denuncia della scuderia di Woking è stato bandito dalla Federazione. Come al solito, vale la pena di sedersi sulla riva del fiume e per far passare il tempo, in attesa che passi qualche cadavere, possiamo sempre prendere una canna da pesca e vedere se riusciamo a tirar su almeno uno scarpone.

E per concludere, fatemi comunque gioire per il terzo posto dell'australopiteco Mark Webber. Ok, ho gioito abbastanza.

Prossimo appuntamento, tra due settimane in Ungheria. Dove la pole e la strategia hanno un valore aggiunto rispetto a tutto il resto. Che come al solito, è abbastanza noia. Perché, va detto e ribadito, se nel marasma dell'acqua l'adrenalina è schizzata a livelli di guardia, sotto il solleone come al solito si è visto proprio pochino.

Stay tuned.

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