lunedì 2 ottobre 2006

Va dove ti portano gli organi

In principio era va dove ti porta il cuore, ma ieri il tdm si è fatto trascinare da fegato, cervello, stomaco e anche un po' di culo. Anche se tecnicamente sono gli organi ad andare dove li portiamo noi e non il viceversa, la gara di Shangai si può spiegare più o meno così.

Fegato, e spettacolo, nei due sorpassi ai danni delle Renault, una volta tanto sorpassi in pista e non nella corsia box. Forse, per quanto resi particolari dalle condizioni climatiche, tra le migliori cose viste dal pluricampione del mondo in tanti anni di onorata carriera in Formula uno.

Stomaco, per non aver mai perso la fiducia e la tranquillità nonostante tutto sembrasse remare contro in questo ex-maledetto gran premio cinese. Roba che qualcun'altro avrebbe riversato bile e succhi gastrici nella tazza del cesso per diverse ore. Roba da ingastrimento collettivo.

Culo, perché senza quell'intoppo ai box (almeno 11 i secondi persi da Astronso per via di quella posteriore destra che non ne voleva sapere di avvitarsi) il finale di gara avrebbe potuto essere diverso. Culo due volte, perché se la pioggia fosse arrivata qualche minuto prima probabilmente, nonostante il pasticcio ai box, il finale sarebbe stato molto diverso.

Ironia del destino, là dove si compie il miracolo (ma sotto la pioggia succede quasi sempre) di una corsa imprevedibile e spettacolare, il sottoscritto si prende un'abbiocco colossale, e pur essendo già sveglio da ben prima del via, ignora la corsa e si sorbisce di gusto una sequenza di cartoni animati in compagnia della figlia. Si vede che era destino. O forse il mio karma mi stava impedendo di vedere una pippa come Fisiko salire sul podio e parlare nella conferenza dopo-corsa.

Tant'è. A questo punto mancano due gare alla fine del mondiale. Giappone e Brasile. Una all'alba e una all'ora di cena. Almeno per noi che viviamo nello stivale del vecchio continente. E i due contendenti sono appaiati in cima alla classifica. Pari punti (anche se non propriamente pari dal punto di vista di chance di vittoria). Per il tedesco esiste una remota possibilità di chiudere il mondiale in Giappone (se vince e lo spagnolo inanella un bellissimo zero). Per entrambi l'obbligo morale di tenere vivo il mondiale fino all'ultima curva. E comunque vada, vincerà un antipatico.

Ne riparliamo tra una settimana, dopo il gp di Suzuka. Magari augurandoci che la pioggia porti, ancora una volta, i suoi benefici effetti catartici e taumaturgici su questo malato mondo della formula uno. O forse no. Da simpatizzante ferrarista (leggi, tifoso sfegatato) temo le prestazioni delle gomme del ponte di pietra.

Stay tuned.

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