Eccoci, si comincia... quasi silentemente tra un faccia a faccia televisivo votato al disgelo tra i leader del polo nord e quello del polo sud, tra una polemica su un rigore che c'era e non c'era, i Mondiali di calcio alle porte, le olimpiadi appena terminate e le paraolimpiadi al via, anche la Formula Unoia ricomincia.
Oggi, dunque, prende il via la prima tappa di quella che per il galvanico duo Mosley-Ecclestone dovrebbe essere la stagione del rilancio di uno sport che inesorabilmente rischiava di finire su Eurosport tra un torneo di Sumo e il Crown Trophy di freccette.
Gli indizi ci sono tutti. Numero uno, molti di quelli che in passato sono stati travolti dalla mia logorrea motoristica hanno manifestato da tempo una certa insofferenza e indifferenza all'argomento. Qualcosa di cui tenere conto. Secondo, io stesso sto incominciando ad accusare una certa frigidità nei confronti di quella che è sempre stata una passione focosa. Terzo, e più importante, nelle pillole di TG5 che vanno in onda tra le 6 e le 8 del mattino non si è minimamente parlato dell'evento. Un segno inequivocabile.
La massima competizione motoristica non sa più che pesci pigliare. Ogni anno si stravolgono i regolamenti, con mosse quasi Penelopiane, della serie di giorno faccio e la notte disfo. Per dirne due: cambi gomma in gara (fortemente voluto dalla gomma del ponte di pietra e dagli ex-marzanelliani, ma non ostacolato dalla misclen) e schema delle qualifiche. Che pur non tornando al passato in modo integrale, propone una formula tutti in pista con gironcini ad eliminazione che credo sarebbe stata particolarmente gradita al compianto Ayrton. Vedremo.
Quello che nel frattempo si vede e capisce, è che questa formula uno diventa sempre più uno sport per i telespettatori, mentre chi paga profumatamente per un posto nel prato vedrà ben poco. Ridotte al lumicino prove libere. Qualifiche in una sola sessione. Niente warm-up. O incominiciano a fare strip-tease nei tanti tempi morti, o mi chiedo chi ancora avrà voglia di spendere un'importante fetta dello stipendio per vedere dei puntini colorati che ogni tanto ti passano davanti a 300 all'ora distruggendoti i timpani. Tanto vale farsi un giro su un qualche calvacavia autostradale (dimenticavo che non si può, c'è il divieto di sosta e di fermata anche per i pedoni).
In attesa dei primi riscontri cronometrici delle libere, che nonostante i limiti all'aerodinamica, alla cilindrata e alle caratteristiche dei motori dovrebbero essere in linea se non migliori di quelli dello scorso anno, vi presento il cast al completo:
Renault
Ralfonso: Fernando Alonso
Fisiko: Giancarlo Fisichella
McLaren
Rikkionen: Kimi Raikkonen
Fijo di Montroya: Juan-Pablo Montoya
Ferrari
Il Calzolaio di Kerpen: Michael Schumacher
Felipe Massa
Toyota
Macherino: Ralf Schumacher
Trullallero Trullallà: Jarno Trulli
Williams
L'australopiteco: Mark Webber
Casco ben allacciato, luci accese anche di giorno e prudenza sempre: Nico (Cereghini) Rosberg
Honda
Il gaio zerbino (da quest'anno, forse, tappeto orientale): Rubens Barrichello
Mouse Button: Jenson Button
Redbull
L'highlander: David Coulthard
Christian Klien
BMW Sauber
Olalaheidifield: Nick Heidfeld
Giacomino Villanova: Jacques Villeneuve
Midland
(??) Tiago Monteiro
Lo zio Albers: Christijan Albers
Toro Rosso
Scusa Ciotti, sono Liuzzi: Vitantonio Liuzzi
Chi va piano va sano e lontano: Scott Speed
Super Aguri F1
Takuma Matata: Takuma Sato
(??): Yuji Ide
Stay tuned
venerdì 10 marzo 2006
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