lunedì 8 maggio 2006

Ice Age 2: il disgelo

Dalla Foresta Nera arrivano tiepidi segnali di riscaldamento globale. Riscaldamento del cuore rosso made in Maranello. Che ritrova dopo chisselericordapiù due vetture sul podio. Non si può ancora parlare di doppietta, giacché in mezzo al tdm e Chico c'è pur sempre astronso. Ma due vittorie di fila fanno ben sperare. Almeno i tifosi ferraristi. Forse, più in generale, i tifosi italiani. Perché a costo di stancare e annoiare chi legge, continuo imperterrito a sostenere che chi segue la F1 in Italia segue sostanzialmente solo ed unicamente il cavallino con buona pace dei piloti italiani. Anche se devo dire che mi manca la Minardi.

Della gara c'è poco da dire. Solita noia. Soliti pochi sorpassi. Solita vittoria costruita a tavolino con le strategie e le soste ai box. L'esito del gran premio di un Europa post-era glaciale è che il mondiale se lo giocheranno, sorprese permettendo, le due primedonne. Il vecchio e il bambino. Che non si presero per mano, ma se dovesse capitare si prenderanno a ruotate.

Del weekend, invece, si ricorderà l'elegante Fisiko, che sentendosi penalizzato dal Giacomino Villanova nel giro lanciato, si è prodotto in un diretto "sei un bastardo, questa me la paghi". Ma prima di parlare, dovrebbe riflettere sulle sue prestazioni costantemente al di sotto di quanto offre il pacchetto elettro-meccanico-gommoso della sua Renault. Che nelle sue mani sembra una Twingo del 94 e 300mila km sulle spalle. Forse l'unica è dirgli che suo figlio ha la febbre e vedere cosa succede.

Succede poco in casa McLaren. Le frecce d'argento hanno ultimano la scorta di argentil e ormai la livrea incomincia ad essere piuttosto opaca. E al di là di questioni tecniche, ci sono anche mille ragioni organizzative a spiegare la scarsa competitività del gruppo di Woking. Il Fijo di Montroya corre sapendo di essere già stato scaricato. Il finnicello Rikkionen probabilmente finirà a vestire di rosso. Ron Howard Dennis rivive in gara gli incubi da Apollo 13 e pensa che forse sia meglio la carriera da cineasta.

Meglio così. O forse peggio. Per il momento vi beccate la solita classifica dei primi 8:

1. Schumacher
2. Alonso
3. Massa
4. Rikkionen
5. Barrichello
6. Fisichella
7. Rosberg
8. Villeneuve

Tra una settimana si corre dritti dritti a Barcellona. E giusto per dire quanto sia divertente il mondiale, tra i servizi di Gran Prix il più significativo era sugli addetti ai paddock che erano pronti sin da sabato a smontare tutto per essere pronti ai box catalani in men che non si dica. E ho detto tutto. Tranne una cosa. La gara non l'ho vista. Ho preferito portare mia figlia al cinema, a vedere "Era Glaciale 2: il disgelo". E il videoregistratore, per una sfortunata serie di eventi (tipo, è andata via la corrente) non ha registrato un bel nulla di nulla. E forse è stato meglio così.

Stay tuned

Nessun commento: