lunedì 28 maggio 2007

Tappeto rosso

Siamo in Costa Azzurra, l'è vero, ma ahimé non siamo alla Croisette. Siamo qualche chilometro a est, MonteCarlo, principato di Monaco.

Una volta, e neanche tanto tempo fa, a Maranello avevano un padrone ed uno zerbino. Adesso tutti quanti si sono inzerbinati e tristemente diventati tappeto, parafrasando Mario e Saverio, sotto i piedi dei Savonaralonso di turno. Che può anche muoversi.

Eccome se si è mosso. Sin dalle bugiarde libere del giovedì (sulle quali ho taciuto, avendo avuto dopo tanto tempo l'occasione di vederle in diretta TV) si era capito che questo weekend sarebbe stato molto difficile per gli amanti del rosso. I distacchi imposti dalle macchine di Woking era importante, e a poco sono valse le ipotesi pseudoscaramantiche su assetti, carico di benzina et altro. Né sembra aver avuto particolare efficacia la macumba della pioggia.

E così, mentre nel Chiantishire si produceva una violenta grandinata, nel principato il sole si specchiava nelle frecce d'argento, illuminando d'immenso lo stretto budello d'asfalto tra tabaccai e piscine.

La gara, in verità, è stata noiosetta. E avrei dovuto capirlo da molti indizi. Ma prima, devo fare un'ammissione: non ho visto la corsa in diretta. Ero in effetti impegnato a strafogarmi di carne da Solociccia, suggestivo locale in quel di Panzano in Chianti. E ho fatto di tutto per evitare di avere un benché minimo brandello di informazione su quello che è successo in pista. E ci sono riuscito. E già qui avrei dovuto capire che la gara non era stata un granché. Per tutto il viaggio di ritorno, nella morsa degli autovelox del tratto appenninico dell'Autosole, Isoradio non aveva neanche lontanamente accennato al gran premio di Montecarlo. Né tantomeno se ne era parlato nei titoli di apertura dei telegiornali (in effetti Luxuria presa a uova marce è una notizia mooooolto più interessante). Insomma, nessuno, neanche per sbaglio, mi aveva fatto pervenire il benché minimo indizio che ci fosse stato un gran premio. E mentre su Sky iniziava la replica delle 20, io, ignaro del tutto, già sapevo come sarebbe finita la corsa. Non poteva aver vinto Hamleton, che mentre si interroga sull'essere o non essere, continua ad arrivare secondo e ad essere leader in classifica generale. Non poteva aver vinto una Ferrari, perché sarei stato tempestato da messaggi subliminali fin dalle 15:45 o giù di lì. Né poteva essere stata una gara rocambolesca con pioggia, incidenti, sorpassi o altro. In verità, l'unica sorpresa poteva essere una disfatta totale delle Ferrari, ma anche in questo caso avrei captato qualche onda telepatica attraversare i miei due neuroni.

Insomma, mi sono messo davanti alla tv senza sapere niente eppure sapendo già tutto. Sconsolato e ancora in piena digestione dopo l'abbuffata chiantigiana, ho atteso lentamente che succedesse qualcosa. Un bacetto al guard-rail. Una gomma avvitata male. Un sorpasso per caso.

Niente di tutto ciò. Una gara all'insegna della noia più totale tanto che devo ancora finire di sbadigliare. Certo, se anziché una doppietta McLaren fosse stata una doppietta Ferrari... sarebbe stata noiosa lo stesso, ma almeno avrei di ché bullarmi. E invece mi sento avviluppato da una specie di depressione post-parto. La strana sensazione che per quanto uno gli voglia bene e cerchi di crescerlo bene, questo mondiale è già un po' troppo indipendente e va per la sua strada. E questa strada sembra portare dritto dritto a Woking. Ma, Gianni, non può morire l'ottimismo!!! Per il momento ci possiamo consolare con il podio del tappetto rosso. A proposito, ma se il diminutivo di Filippo è Pippo, quelo di Felipe è Pippe? E se così fosse, non oso immaginare quale possa essere il diminutivo di Rikkionen...

Per oggi non c'è nient'altro. Come al solito vi rimando ai commenti professionali dei professoroni della carta stampata e di quella visualizzata. L'appuntamento per tutti i Gianni e per gli E.R. dell'ottimismo è tra due settimane in Canada. Per tutti gli altri anche.

Stay tuned

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Noiosetta? NOIOSETTA? Ho tenuto botta la bellezza di 2 giri..risvegliandomi alle 15.40 circa: nemmeno Mazzoni è riuscito a svegliarmi con una delle sue simulate "fasi concitate". Che tristezza.. :(
E per la cronaca avevo mangiato "solo" tigelle..
Rimarrò tuned.

Vico

Dimitri ha detto...

Si, ma... chissà quante tigelle col pesto che ti sei sparato. Senza contare il lambruschino fresco fresco che va giù che è un piacere