lunedì 6 aprile 2009

Guardare avanti, sempre

La cosa bella di essere un genitore è che nel pieno degli anni ci si può permettere il lusso di guardare i cartoni animati e ritornare bambini con la scusa di passare un po' di tempo con loro. Recentemente mi è capitato di riguardare un Disney di seconda fascia che, in maniera un po' troppo autoreferenziale, calca la mano sul motto di Walt: Guardare avanti, sempre.

Ora, credo che a Maranello, ma anche a Woking, non resti altro da fare che guardare avanti, perché dietro non c'è molto da vedere. Anzi, viste le posizioni in griglia e in gara, direi che non c'è quasi niente da vedere. E allora sì, dai, guardiamo avanti con l'ottimismo di chi non ha niente da perdere, avendo già perso quasi tutto il perdibile.

In Ferrari si stanno adeguando, in attesa di sapere cosa deciderà la FIA il 14 di aprile, e sono già in fase avanzata di studio su una versione alla modenese del diffusore con il buco. Dimostrando ancora una volta il genio tipicamente italiano, uno stagista della gestione sportiva ha predisposto un prototipo in cui sono stati applicati dei Bucaneve al diffusore e nel momento in cui scrivo la galleria del vento è attiva al 100% per studiare l'efficacia della soluzione. Ma le idee non mancano. Qualora i test dovessero fallire ci si riproverà con le polo, mentre la moglie di Domenicali è stata vista al Lidl mentre comprava un trapano con punte in carburo a 9,99 euro. Una cuoca della mensa anziendale ha proposto un diffusore a forma di tortellino e si è offerta di impastare il carbonio. Nel frattempo, l'instancabile presidente Montezuma sta studiando una partnership con la Vigorsol per sistemare lo scoiattolo Ciop al posto del Kers. Il gruppo Fiat ha attivato un gruppo di lavoro ad hoc per ritrovare la competitività. La fucina di idee sta incominciando a dare i suoi frutti: nelle libere quello che usciva dalla macchina di Rikkionen non era fumo, ma era il borotalco messo per non far puzzare la vernice.

Guardare avanti, sempre. Ai prossimi gran premi, per esempio. Leggevo da qualche parte, forse su un forum, che tra i tanti problemi del nuovo regolamento c'è la limitazione alle prove. Se la macchina è sbagliata in partenza, rimangono veramente poche possibilità di recuperare.  Forse in Ferrari dovrebbero iniziare a pensare alla macchina per la prossima stagione. Ma forse questo significa guardare troppo avanti, e nel frattempo i tifosi potrebbero anche frantumarsi le palle e pensare di fare qualcosa di più utile nel weekend.

Guardare avanti, sempre, ma magari un po' più vicino al proprio naso. Incominciando a pensare che forse in Ferrari come in McLaren il vero problema non è la tecnica, ma chi gestisce la scuderia. Possiamo avere le opinioni che vogliamo su Don Dennis e Alvaro Todt, ma non c'è dubbio che sapessero come si gestisce una squadra. Qualche dubbio sugli attuali titolari può venire. Soprattutto viste le figure barbine (per non dire di merda) che si sono fatte con la strategia.

Guardare avanti, sempre, sperando di trovare qualche sorpresa nell'uovo di Pasqua. Perché tra meno di due settimane si correrà in Cina e subito dopo in Barhein. E a meno di decisioni strane della FIA (che comunque non sarebbero sufficienti, questi le prendono anche dalle RedBull e dalle BMW e faticano a stare davanti alle Force India) sarà un altro assalto a Little Big Horn.

Guardare avanti, va bene, ma ogni tanto guardarsi anche le spalle non fa male. Perché a meno ché non si cammini con le spalle al muro, bisogna sempre stare attenti all'uccello padulo.

Permettetemi, infine, un ringranziamento ai gestori di telefonia mobile sponsor di Ferrari e McLaren per il loro subliminale incitamento: "One, Two, Three, Four, Can I have a little more" e "One, Two, Three, Four, gimme some more" sono messaggi molto chiari. Loro sì, guardano avanti. Chi vuole intendere in tenda, tutti gli altri in camper.

Stay tuned.

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